Gli Arson Anthem  sono uno dei tanti progetti paralleli di Phil Anselmo (Pantera, Down, Superjoint Ritual, ecc), formati a New Orleans nel 2006 insieme a Mike Williams (Eyehategod) alla voce, Hank Williams III alla batteria (Superjoint ritual), Collin Edgar Yeo al basso e lo stesso Anselmo alla chitarra. Nel 2010 danno alle stampe il loro primo full-length "Insecurity Notoriety". Si tratta di un album Hardcore/Crust dalle influenze Thrash metal che prende come punto di riferimento la proposta musicale di band quali Discharge, Black Flag ed altri gruppi Hardcore tipici degli anni 80.

Il disco in questione, è una vera e propria scheggia impazzita, composto da ben 17 brani per una durata totale di appena 30 minuti, sufficienti a stordire chiunque, grazie alle sue ritmiche furibonde e alla enorme quantità di odio sprigionata da questi quattro ragazzi.

Penso sia inutile addentrarsi in un track by track data l'estrema compattezza e monoliticità del lavoro in questione, un album senza compromessi, che fa dell'immediatezza e della violenza sonora la sua carta vincente, necessita di essere ascoltato tutto d'un fiato per poterne cogliere l'essenza, i suoni sono caratterizzati da una produzione volutamente grezza  atta a ricreare un sound dal sapore 80's, fate attenzione però, non siamo di fronte ad un semplice revival privo di personalità, anzi tutt'altro, se da una parte c'è la voglia di ricreare e omaggiare delle sonorità che hanno fatto la storia di un certo tipo di musica estrema, dall'altra troviamo l'entusiasmo di volerle rielaborare in maniera personale cercando di renderle ancora attuali, quel che lascia increduli è la passione e l'impeto con il quale è suonato, dato che non ci troviamo di fronte ad una band di ragazzini bensì a musicisti affermati.

Tra gli altri punti di forza del disco troviamo la voce al vetriolo di Mike Williams che urla come un invasato dall'inizio alla fine e l'ottimo guitar work del buon vecchio Anselmo che sciorina al pari di una macchina industriale riffs schizofrenici e convulsi in grado di fare immediatamente breccia nella mente dell'ascoltatore, il tutto sorretto da un drum work al fulmicotone. Le tracce più riuscite del lotto a mio parere sono "Foul Pride", "More Than One War", la "title-track", "Polite Society Blacklist" e "Death of An Idiot".

Ci troviamo di fronte ad un platter coraggioso e genuino in totale controtendenza rispetto alle composizioni dei nostri giorni, caratterizzate da suoni sempre più cristallini e bombastici con musicisti quanto mai preparati dal punto di vista tecnico ma al contempo carenti di personalità e gusto, d'altronde sono cambiati anche i metri di giudizio di gran parte degli ascoltatori, costantemente più intenti a cercar di distinguere con precisione qualsiasi nota tralasciando spesso il lato emotivo e puramente passionale. Sembra quasi che l'intenzione  degli Arson Anthem sia di ricordarci che la musica può ancora essere feeling, colpo di fulmine, pulsione primordiale senza bisogno di giustificazioni, d'altronde trovereste utile giustificare un colpo di fulmine? 

Ecco cos'è "Insecurity Notoriety" un lavoro da amare incondizionatamente oppure da odiare, non ci sono mezze misure.

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