Con il termine "Art Brut", coniato dal pittore Jean Debuffet e significante all'incirca "Arte grezza", si indica una corrente artistica nata in Francia alla fine degli anni '40, a fondamento della quale stava un particolare modo di accostarsi all'arte e che aveva come effetto quello di creare opere "senza intenzione artistica o estetica, ma obbedendo piuttosto a un bisogno, a una pulsione creatrice ed espressiva".
Energia priva di filtri e condizionamenti, istinto, immediatezza che si riversano spontanei in pura e semplice musica: è nella felice fusione di questi elementi che si situa "Bang Bang Rock & Roll", album d'esordio (e dal titolo già di per sé paradigmatico) del quintetto inglese.
"Look at us, we formed a band!" grida la voce di Eddie Argos nella traccia d'esordio, quasi a voler sottolineare il carattere per così dire "involontario" che sta alla base della formazione del gruppo: gli undici brani che seguono confermano interamente le impressioni avute fin dall'inizio, sviluppandosi in modo sciolto e scorrevole per tutta la durata dell'album.
Certo, i debiti nei confronti della tradizione musicale d'oltremanica sono piuttosto evidenti (come in "My Little Brother", il cui attacco ammicca palesemente a "London Calling"), ma ciò nulla toglie al valore di un disco che fa della freschezza e della spontaneità le sue qualità più evidenti ed apprezzabili.
In generale si ha l'impressione di un più che riuscito mix di melodie accattivanti, potenza sonora e tensione ritmica che raggiunge il suo apice in pezzi come la già citata "Formed A Band", "Modern Art" o nella title track "Bang Bang Rock & Roll".
Una piacevolissima sorpresa.
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