Art Tatum = cascata di note
Questa è l'equazione che si ricava dall'ascolto di questa raccolta. Art Tatum fu un pianista jazz statunitense di grandissima fama, direttamente proporzionale alla sua bravura e alla sua classe. E in questo "best of" ne possiamo ritrovare le due anime: nel disco infatti Tatum suona sia da solo (una sua specialità) che con altri musicisti, fra i quali spiccano Ben Webster (in "Have You Met Miss Jones"), Buddy Rich (in "Hallelujah") e Buddy De Franco (in "A Foggy Day").
I brani suonati dal solo Art sono "Willow Weep For Me" (bellissimo il gioco fra bassi e alti), "Can't We Be Friends?", Caravan" (sembra proprio di sentire una carovana che va...) e "Elegy". In tutti e quattro emerge dirompente non solo la tecnica, ma anche la creatività strabordante del pianista. La "cascata di note" che identifica, a mio parere (fondato peraltro solo sull'ascolto di questa raccolta), Art Tatum è qui purissima e cristallina.
Nei pezzi in cui è accompagnato, Tatum non fa che adattare la sua tecnica e la sua classe in base all'esigenza degli altri musicisti e del brano in questione. Nella "Night And Day" d'apertura, per esempio, è semplicemente devastante l'accoppiamento fra il dinamismo del piano e la spensierata allegria (passatemi il termine) della tromba di Roy Eldridge.
Non sto a descrivere ogni brano uno per uno, ma lasciatemene menzionare un paio: "(I'm Left With The) Blues In My Heart", un pezzo a dir poco emozionante, con più di un minuto di solo piano prima che si aggreghino gli altri strumentisti (Louie Bellson e Benny Carter), e "Love For Sale", canzone celeberrima che non ha bisogno di presentazioni, che Tatum esegue, accompagnato da Jo Jones alla batteria e Red Callender al contrabbasso, in una maniera strepitosa: il piano si fonde agli altri strumenti in un connubio di mistero e musica così affascinante... non si poteva trovare un modo migliore per chiudere questo best of!
In sostanza la raccolta è sempre su altissimi livelli, i musicisti sanno il fatto loro (eufemismo), e sopra tutti emerge questo pianoforte, questi tasti neri e bianchi, così lontani nel tempo e nello spazio eppure così vicini al nostro sorriso e al nostro cuore. Non conosco Art Tatum se non per questa raccolta, che mi ha convinto a provvedere a colmare questa lacuna alla prima occasione. Fatelo anche voi, se non l'avete già fatto.
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