Parte Prima: cello elettrificato e voce. Ma come?
Non ci ho voluto credere per anni. Sono cresciuto sperando di avere un po' della dimensione di Arthur Russell. Avrei conosciuto ragazze(!), partecipato ai vernissage, avrei suonato in tivù, mi sarei arreso solo per miliardi di dollari alle lusinghe di una ditta di prodotti di bellezza oppure solo durante la vecchiaia, avrei fatto la campagna elettorale. Ma per me questo disco è rimasto sullo scaffale come un sogno in attesa di essere fecondato dalla realtà, sospeso dal tempo e nello spazio in cui quella voce carica di pioggia gravitava. Ho trascorso il periodo più brutto della mia vita proprio in quell'adolescenza, già, perchè i sogni non si fanno fecondare dalla realtà e perchè, più semplicemente, sono inespresse potenzialità di eterno. Arthur Russell è esattamente questo: un sogno, un'adolescenza, una vita.
E poi lui non conobbe molte ragazze, non partecipò a molti vernissage. Semplicemente bruciò, arse vivo per la vita. Ed ad un certo punto scrisse "Another Thought". Io nel frattempo sono cresciuto. Arthur Russell è morto di AIDS il 4 aprile del 1992. Con lui se n'è andato il più grande sogno della mia vita. Non potrò mai diventare Arthur Russell. Neanche per un giorno.
Parte Seconda: dove si parla di musica
Non ho più saliva. Quando sento questa voce, vicina e distantissima da altre beatitudini (penso a Roy Harper, penso a Stephin Merritt) sento il gelo nel cuore, le gambe mi tremano. Vedo un'intenso momento di piacere disteso su una chilometrica distasa di vuoto e le labbra di Arthur che fluttuano nel vuoto, raccontano stroie d'amore spaziali con echi che ti forano la parte scoperta dell'anima, per sempre. Vedo silenziosamente avvcinarsi onde che rifluttuano distanti dai baluginanti rintocchi di un cordofono misterioso. Vedo che la chitarra sa parlare anche in una stanza vuota con il lampadario che gira chiedendosi da che parte arrivi la voce.
Poi all'improvviso non vedo più niente. Questo disco come sempre mi ha sconfitto. Non ricordo una singola canzone ma ho un sentimento non dissimile dall'intossicazione.
Riposa in pace e dio perdoni chi ti ricorda solo per quella pubblicità.
Carico i commenti... con calma