Dopo un paio di album incerti e furbetti gli Articolo 31 compiono il grande salto di qualità. Se Jovanotti aveva aperto le porte del rap all'italiana, gli Articolo 31 portano l'hip hop in milioni di case e contesti.

J. Ax (Alessandro Aleotti) e Dj Jad (Luca Perrini) nascono a Milano e si formano, come tutti i rapper che si rispettino, nella periferia e nel degrado. Fautori di un genere poco amato, e quindi poco conosciuto, in Italia, l'hip hop, si fanno notare subito per alcune intraprendenti considerazioni giovanilistiche: scherzano col sesso ("Datemi una lurida") e inneggiano alle droghe leggere ("Maria Maria", di cui J. Ax, come da lui dichiarato, fa ampio uso). La Best Sound li mette sotto contratto, ma i due simpaticoni milanesi faticano a sfondare. L'occasione d'oro è questo energico "Così com'è", ispiratissimo album di metà anni Novanta: ormai completamente emancipati dai vincoli del successo e del mercato i due ragazzotti di periferia conquistano la nazione con un album ironico, vitale, incontenibile, divertente.

Inventano slogan, tormentoni, modi di dire, curano benissimo la parte musicale (questo hip hop pare a tratti persino superiore a quello originale americano) è trionfano fra i giovanissimi (ma, a sorpresa, anche fra i quarantenni) grazie a tormentoni come "Il funkytarro", "Domani", "Un urlo" e la famosissima "Tranqui funky". Nelle spiagge e nei cortili, milioni di italiani ballano e cantano al ritmo di "Muoviti col tranqui funky, muovi le tue gambe col tranqui funky". "Così com'è" è però un album variopinto, colorato, gustoso come una scatola di cioccolatini. I più bacchettoni storsero il naso, gli schizzinosi decisero di snobbarli, ma il fenomeno Articolo 31 esplose senza limiti nell'estate del 1995: è questo è un fatto, non un'illazione. Salgono al primo posto in hit parade e trionfano, seppur non ripagati, al Festivalbar.

La loro principale novità sta nell'aver trasformato un genere musicale difficile ed estramamente straniero (in America l'hip hop nasce a metà anni Settanta) in un genere commerciale divertente e scanzonato, ricorrendo sempre all'utilizzo di cori femminili come giusto contrappunto di una sonorità incandescente e vitale (in "Domani" J. Ax duetta, nel ritornello, con una suadente voce femminile). Purtroppo poi gli Articolo 31 si sono perduti in album e brani di scarsissima fattura e infimo livello (valga su tutti l'odioso tormentone di "Guapa loca") ma questo loro terzo album è un capolavoro meraviglioso e sorprendente.

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