Asaf lo incontro sulle pagine di Repubblica in un articolo d'inizio anno. M'incuriosisce e vado a fondo, come sempre quando si parla di suoni, di musica. E' tutto collegato a questo brano heavyrotation su tutte le frequenze radio, "One Day", che poi ascolto e capisco. lo avevo notato ma non conoscevo la fonte.

Così attendo l'uscita imminente del nuovo album guardandomi il video del singolo, la titletrack, un brano cinematico, sognante, pulsante, ossessivamente onirico, una freccia al cuore. E poi questa voce, che botto! Ti lascia in uno stato di trance, un overbeauty sincopato, una vetta, un hanging rock. Ti risuona come un bacio dentro allo stomaco. C'è Billie Holiday dietro o Macy Gray, c'è il soul, il rhythm & blues di pezzi efficaci come "Setting Scalpel Free", "Love it or leave it" e "Cyclamen". Sono brani che mostrano l'ecletticismo di questo ragazzo israeliano che è un juke-box umano. Brani ottimamente costruiti e rifiniti. L'ombra di Tom Yorke e i Radiohead aleggia su di una lenta e oscura ballad che si sviluppa sulle note di un pianoforte "Thumbtracks In My Marrow", c'è Leonard Cohen a piene mani in "Conspiratory Visions of Gomorrah" seguita dalla splendida ariosità sinfonica di un brano come"A choice & a gun" che richiama i migliori Mercury Rev sino a chiudere morbidamente con un brano che si avvita lentamente sulle corde di questo ragazzo che probabilmente non è un fuoriclasse ma un onestissimo artigiano  con una  una voce che è un lusso, un tappeto persiano, che qui confeziona un album di tutto rispetto, centratissimo, curato, con suoni che sono figli del trip-hop, che riportano alla luce album come il "My beautiful Demon" del buon Ben Christophers.

Abbiamo diverse pulsioni che ci animano, queste lasciano più di una traccia, un segno marcato che possa durare nel tempo. (7)

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