Ho deciso di insistere su recensioni di gruppi sconosciuti ai più, questo perchè spero di aiutare chi come me è alla continua ricerca di musica nuova. Dunque, gli Asgaroth sono un gruppo di Barcellona (Spagna) e fanno un genere di metal molto sperimentale, estremamente vicino a quello degli Arcturus.
Il gruppo gira intorno a Christopher Baque-Wildman (aka Mythral), compositore della musica, delle liriche, cantante, chitarrista, tastierista... e mi pare sia tutto... non è una One Man Band, esiste un altro chitarrista (Oscar David Raventos aka Mr. Ax), un bassista (Daniel Rubi Piero aka Lord Lupus) e un batterista unico finlandese (Joona Etelämäki). Fatta la presentazione, parliamo di musica: come già detto la maggiore ispirazione per questo disco sembrano essere gli Arcturus, ma solo per quanto riguarda le tastiere. Il resto segue strutture in bilico tra black e doom. Le chitarre sono potenti, riff pesanti e corposi che spesso si intrecciano alla perfezione con le sorprendenti tastiere. Il basso segue per lo più le chitarre, anche se ogni tanto risulta in primo piano rispetto ad esse. La batteria è black puro, alla Hellhammer per intenderci. Gli inserti vocali sono la caratteristica più varia di questo lavoro: si passa da screaming alla Dani Filth, a voci epiche, a sussurri appuna percettibili, a growl... C'è di tutto insomma, anche se non in maniera omogenea.
Le strutture delle canzoni sono spesso imprevedibili, sorprendenti per cambiamenti di tempo, di volume e di ritornello... Il disco è uscito nel 2002, la produzione è sorprendentemente buona, per un gruppo sconosciuto. "Naked Eye" è la prima traccia. Entra piano, ma poi esplode improvvisamente in un intreccio di riff e un motivo molto orecchiabile delle onnipresenti tastiere di Mythral. L'alternanza tra momenti di rabbia e dolcezza melodica immerge subito chi ascolta in una specie di confusione/curiosità che mi ha spinto ad andare oltre questa comunque bellissima traccia, della quale è stato fatto pure il videoclip. Poi silenzio, e un ingresso lento in un mondo di luce, di cori e di orchestrazioni. Ma intuendo dal pedale della batteria qualcosa si trasforma di nuovo e un grido introduce all'interno di "Lured Decoy", palesemente ispirata alle strutture musicali degli Arcturus, con un'alternanza continua di cantato pulito e screaming... Un'altra perla da godersi, tra momenti di calma e sfuriate tipiche black. Pausa, "Cyphred" è un arpeggio dolce e veloce accompagnato da atmosfere ambient dolcissime. Il tutto comunque è assopito, l'evoluzione è lenta... Fino alla comparsa improvvisa di "Blutness". Ed è come essere precipitati in un vortice. Inaspettatamente l'atmosfera è cambiata e i riff si sono fatti decisi, la batteria pare rincorrersi da sola. Spazio ampio agli scream di Mythral... I maestri stavolta sono i Dimmu Borgir in evoluzioni sonore che vanno in direzioni contrastanti, i tempi cambiano e diventano dispari, poi pari. Insomma una tempesta di oltre sei minuti che termina improvvisamente.
Poi una voce cavernosa ci introduce in "Buried", altro capolavoro sonoro di intrecci tastieristici e riff... Qui si notano molto di più i richiami al doom anche se con voci sussurrate e pulite. Le tastiere evolvono melodie incredibilmente belle, non ci si crede quasi che sia possibile trovarsi in visioni così piene di colore con una musica che spesso è stata descritta come composta solo di nero. Alla fine tutto sfuma per poi far iniziare la solare "Mindscape", stranamente ispirata più al black eppure così poco inquietante. "Descent to Dion" è da subito orecchiabile e gradevole, l'ennesima evoluzione sonora imprevedibile ricca di assoli, di riff e soprattutto di doppio pedale. Sinceramente vorrei vederli una volta dal vivo... Non credo che riescano a riprodurre il CD in maniera perfetta, altrimenti sarebbero davvero dei geni. L'ottava traccia, "I, Befouled" è un dialogo spettacolare tra chitarra e tastiera che gareggiano ad esprimersi in primo piano. La tecnica di Mythral è superlativa: raramente mi è capitato di sentire un tastierista più veloce di lui. Non esagero se affermo che unicamente Jordan Rudess è più veloce, secondo me. Se esiste qualcun'altro vorrei saperlo (Parlo di Metal). Questa traccia a mio parere è la più bella dell'intero album, anche se non so se può fregare a qualcuno.
Altra pausa, anche se la durata questa volta è di cinque minuti. Solo tastiere e sintetizzatori. E qui la progressione sonora è stupendamente affidata al solo strumento che si esprime da solo in tutta la sua semplice purezza. "Sharpedge Solitude" è simile a "Blutness", in molti momenti. Ma la noia non riesce mai a prevalere, non riesco mai a saltare una traccia di questo album. Poi spazio alla titletrack "Red Shift", che spazia le proprie melodie in un crescendo costante e continuo che porta al protagonismo dei diversi strumenti musicali a mano a mano che si prosegue. Perfino la voce cambia e si modifica in tutti gli stili possibili, in atmosfere assurde, urla, cambiamenti di tempo e addirittura di struttura sonora. Il CD una volta terminato mi ha lasciato una traccia indelebile nel cuore, non riesco ad annoiarmi nonostante lo ascolti da un anno minimo 2 volte la settimana. Non capita mai di trovarsi un capolavoro emotivo e, perchè no, tecnico tra le mani del calibro di questo "Red Shift". Un gruppo anonimo, ma pur sempre un capolavoro, non è il solito CD che ha fatto la storia e che ascoltano tutti, ma sicuramente non lo butterei mai. Forse sembro un esaltato e non vi piacerà il mio modo di recensire, ma il mio massimo è questo...
Appunto: i miei riferimenti ad altri artisti/gruppi/generi è puramente indicativo. Non pensate affatto di trovarvi a sentire delle "cover", la rielaborazione delle esperienze di altri gruppi sono puramente personali e a volte difficilmente identificabili. Purtroppo i paragoni sono necessari per fare chiarezza. Accetto qualsiasi tipo di critica. Grazie.
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