Seven Up è entrato nella mia vita come soltanto il precedente Schwingungen forse aveva fatto. E' sicuramente uno dei punti più allucinati del Kraut. Questo sicuramente grazie a Timothy Leary, il cosiddetto "guru dell' LSD". Null'altro da aggiungere! Sicuramente che Manuel&co con l'innesto di questo personaggio bizzarro perdono un po di quella difficolta e sofferenza tipiche del lavoro precedente molto più pessimista quindi. Qui l'aria sembra più rilassata, ma comunque densa e complicata. Si inizia il Trip sonoro che ci addentrerà nelle due distinte dimensioni: lo Spazio e il Tempo. Incredibilmente dense, ma allo stesso tempo sgocciolanti. E la voce di Timothy Leary canta un blues acido ma abbastanza classico per i primi minuti, dove la sua voce viene mista a quelle di Liz Elliot e Bettina Hols. E poi è delirio con Timothy che prende il sopravvento su tutto, rende il tutto molto più hard e soprattuto dilatato: davvero non si ha la sensazione dello Spazio qui. Anche perchè a metà del pezzo il tutto viene soppresso e dalle sue ceneri rinasce un altro rock misto a blues in un corpo unico. E sullo sfondo l'immancabile distorsione. La musica si fa concreta, pur essendo totalmente psichedelica: come un immagine che si va creando. Ed ecco che sul finire ritorna quel ritmo bluesly quasi a chiudere come era iniziato. Questo è lo Spazio.
Si passa così all'altra dimensione: il Tempo. La materia sembra complicarsi inevitabilmente. Inafferrabile e intangibile il Tempo scorre in questa lunga suite che ricopre tutta la seconda facciata dell'album. Musica molto più cosmica, con un lontanissimo pensiero al rock. Piuttosto un viaggio a fianco dei Tangerine Dream verso Marte. Ma poi qualcosa accade. Come una sensazione di deja-vù anche se nel cosmo non ci sei mai stato, hai visto quel posto, hai sentito quelle note, meravigliarsi alla visione di un medesimo luogo già visitato, ma non per questo meno affascinante,anzi. E' la fine del Tempo, è "She" ed è anche "Suche & Liebe". Soltanto un anno prima Manuel scoprì la serie di note che faceva da scalinata al paradiso, quelle della parte finale di "Suche & Liebe" in Schwingungen. E qui la ripropone più essenziale, più lenta come se non risentisse dello scorrere del tempo. "She" è l'unica parola che ci accompagna mentre arriviamo alla fine di questo viaggio cosmico. "Lei" è musica, "Lei" è la Musica. Quella droga che scoprì Manuel Göttsching e lo portò a vedere il tutto da un altra prospettiva. Dall'alto, dall'alto dei concetti di Spazio e Tempo, è lì che c'è la famosa scalinata al paradiso che lui scoprì. Ma zitti non ditelo a nessuno, non ne varrebbe la pena.
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