Senza dubbio uno degli album d'esordio dei mai troppo rimpianti anni '90. Gli Ash (all'epoca un trio di ragazzi appena maggiorenni) sfornarono un debutto che ancora oggi viene considerato tra i più importanti della scena indie britannica.
Come solito dei gruppi emergenti, questo "1977" racchiude i singoli pubblicati dalla band nel periodo di "gavetta" che anticipò l'uscita del disco: il bubblegum-punk "Kung Fu", goliardico omaggio all'attore Jackie Chan,"Goldfinger" trainato da un riff à la Nirvana, il superhit estivo "Girl From Mars"(3 minuti che sono un manuale su come scrivere una pop song immortale), e la ballata "Oh Yeah" impreziosita da un arrangiamento orchestrale di beatlesiana (o spectoriana) memoria che presenta alla band irlandese la strada per quelle ballads cantilenanti che saranno poi un vero e proprio "marchio di fabbrica" della produzione successiva.
Ma "1977" è un disco spiazzante e vivace, che varia da un opposto all'altro: dall'iniziale e violentissima "Lose Control" che sfocia nell'heavy metal dei primi Iron Maiden alla potente "I'd Give You Anything" al punk-noise di "Innocent Smile", si passa ad episodi romantici come "Gone A Dream" (anch'essa arricchita dall'arrangiamento d'archi) e la riflessiva/adolescienziale "Lost In You".
Nel mezzo, tante altre schizofreniche sorprese:il britpop di "Let It Blow" e la bellissima "Angel Interceptor" dove la melodia, appunto "angelica" contrasta con lo stridere delle chitarre elettriche rendendola una delle canzoni più emozionanti. Conclude l'album la tirata "Darkside Lightside" con un intro death metal (!) che nel finale si abbandona a una citazione del tema di "Star Wars",uscito proprio nel 1977. La bonus track è una chicca che lascio all'ascoltatore. Un disco che sprigiona energia e vitalità da ogni traccia, da quella più lenta a quella più veloce e che a distanza di 8 anni resta ancora da segnalare per tutti gli appassionati di indie rock.
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