Dopo il mezzo passo falso almeno sotto il punto di vista delle vendite, di "Nu-clear Sounds", gli Ash sono tornati nella primavera del 2001 con un disco che ha segnato il ritorno alle sonorità che decretarono il loro successo nel '96. Infatti questo "Free All Angels" li ha riproposti tra le band più amate dal pubblico "under 25" e questo successo è stato a mio avviso meritato.
Pur rientrando nel sound di "1977", questo terzo disco è incredibilmente vario e valido anche se in certi momenti troppo ammiccante all'FM. E' il caso di "Candy", che comunque vanta un bel campionamento d'archi di un brano di Burt Bacharach.
In realtà quasi tutti i brani dell'album sono autentiche gemme:da "Walking Barefoot", quasi un inno generazionale (o almeno nelle intenzioni di Wheeler) al super-hit "Burn Baby Burn" (miglior singolo dell'anno per l'"NME"), non il pezzo migliore ma se non altro forte del merito di portare un pò di punkrock nelle charts, passando per "Shining Light" (che richiama ai migliori Smashing Pumpkins), il surfpunk estivo di "Cherry Bomb" e "Pacific Palisades" e la "gillespiana" "Submission" (sembra davvero una canzone dei Primal Scream)...
Vanno un pò meno bene le cose quando gli Ash tentano il singolo-colpaccio con risultati non eccezionali ("Sometimes", troppo ruffiana), ma poi si riscattano con schiaffeggiate hardrock vecchia maniera e anche virtuosistiche come nel caso di "Shark",della pumpkinsiana "Nicole" e della conclusiva,micidiale "World Domination". Poche le ballads, ma buone:su tutte splende "Someday", con un crescendo finale carico di emozioni,e la romantica "There's A Star".
Non è facile,a 23 anni,fare meglio di così..un disco che ti fa pensare che se qualcuno cercava gli eredi degli Smashing Pumpkins, beh, eccoli...li abbiamo trovati. Vengono dall'Irlanda del Nord e si chiamano Ash!
In attesa del nuovo "Meltdown"....
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