Se da loro dipendessero le previsioni meteorologiche, l'atmosfera tenderebbe ad espandersi perché percorsa da continue correnti ascensionali. Ed è un ascendere placido, lungo una scala ampia, bianca e immacolata che porta dritta in cielo, contornata da archi acidi di arcobaleno.

Gli Asobi Seksu, bè,  non si può dire che migliorino di disco in disco, ma che maturino sì. Non è facile fare il loro genere di shoegaze/dream pop tutto proteso all'etereo. Si rischia di essere noiosi e flebili, vaporosi e poco concreti. Eppure, questo disco ti dimostra che appena pensi qualcosa, tipo, che sono troppo leggeri, che sono come l'acqua nebulizzata le cui gocce si perdono nell'aria, succede che all'immanenza del volatile senso del fare musica vengono aggiunti corpo, sostanza, stratificazione, lava appena sgorgata dalle viscere della terra. Nasce un pezzo così  che a parere di chi scrive è il capolavoro dell'album.

La formula linguaggio contemporaneo/elettronica/Cocteau Twins/My Bloody Valentine/Slowdive continua a funzionare e a regalare visioni estatiche. Ma sono estasi beate, mistiche, non legate alla droga o al sogno turbolento. Sono visioni in purezza. Perfettibili, certo, perché ancora il collaudo, a mio avviso deve essere portato a termine. Ma quando si decideranno a pubblicare IL disco degli Asobi Seksu credo che non ce ne sarà per nessuno. Intanto per questo 2011 ci si può godere un passo avanti significativo verso la volta celeste.

Approved.

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