Ci sono dei dischi che ci hanno segnato profondamente, in un momento particolare della nostra vita… per questo o quest’altro motivo li ricordiamo con immenso ed indiscusso affetto. Poi un giorno ci saltano in mano ed automaticamente li appoggiamo nel cassettino del nostro lettore laser che come per magia, pigiando il tasto play, colora l’aria intorno a noi di sensazioni legate ad un tempo lontano, passato. Questo è ciò che recentemente mi è accaduto con l’EP degli Asphodel da Varese, lavoro genuino ed onesto, che forse paga un po’ lo scotto della “produzione domestica” ancor più del tempo che è passato (anche perché dieci anni non sono poi così tanti)… ma cercando di tenere lontani i fantasmi che mi si agitano attorno (li esorcizzo con il primo ascolto), tento di contestualizzare la musica ad oggi (e mi riesce abbastanza bene con un secondo).

Cinque brani di puro noise/post-hardcore scorrono via veloci ed intensi dall’ iniziale “ Super Model Girl” (brano affascinante e ottimamente costruito sugli insegnamenti della coppia McKaye/Picciotto) alla conclusiva “I Feel So Good” (dieci minuti e trentaquattro secondi in equilibrio isterico tra chitarre acidule e sezione ritmica intransigente), attraverso “Cellophane Brain”, “Blow Me Up” e “Tom”. “Deluxe” suona come un ipotetico scontro frontale fra il pulmino dei Girls Against Boys e quello dei Jesus And Mary Chain su una strada secondaria che sta portando i nostri da Washington DC a Chicago. “Shut Up Don’t Make Questions. You Can Enjoy If You Like” E qui, di nuovo, i ricordi tornano a sommergermi, ad impadronirsi dell’ aria che mi circonda. Mi arrendo alle sensazioni che mi trasmettono e dolcemente mi adagio sul divano… ma solo dopo aver pigiato il tasto play per la terza volta.

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