"How is going to end?" è decisamente un disco che si lascia amare. E proprio come ne Il meraviglioso mondo di Amelie, film dal quale prendono in prestito il tema principale per farne una cover dolce ed intima, gli Astrid Hotel tengono ai piaceri delle piccole cose.
Musica che va nel profondo e scorre fluida, questa band romana si impegna a portare avanti il vincente connubio fra il post rock e la psichedelia come hanno fatto altre grandi band italiane, prima su tutte i Verdena, con i quali condividono la formazione a tre ed uno spiccato gusto per delle parti di cantato molto intense, accoppiate a sonorità evocative, ed un brano come "Unk(now)" ne è un perfetto esempio. Non credo sia un caso che la grafica dell’album presenti tutte immagini bucoliche: all’ascolto in effetti sembra proprio che la musica scorra in modo molto naturale e riesce appunto ad evocare quegli emotional landscapes tanto cari agli amanti del genere. Non mancano però notevoli episodi di divagazioni dal genere, come in "Ulysses Blues", che come si capisce dal titolo, si riallaccia più ad un discorso di root music, ma sempre contaminato da quel sottile velo post rock che permea tutto il lavoro.
In definitiva questi Astrid Hotel hanno sfornato un cd che affascina per vari aspetti, ha una sua personalità, si lascia ascoltare e lascia il segno, non male come inizio davvero.
Carico i commenti... con calma