Il Death Metal svedese. Punto.

Basterebbe solo questo a descrivere questa opera immane. L'apertura è già di per sé esplicativa, si parte con BLINDED BY FEAR, forse il miglior brano Death Metal mai composto. Raramente infatti si erano sentite altre canzoni tanto evocative e visionarie. Una composizione terrificante basata su un riff diretto e violento, un lavoro di batteria devastante e piccole ma indovinate dosi di melodia.

Non si fa in tempo a respirare che ecco incombere la title-track eseguita a velocità folle pur senza perdere nulla sotto il profilo tecnico. Completa un terzetto di rara bellezza COLD brano che vede la collaborazione di Andy LaRocque alla chitarra, e in cui Lindberg da il meglio cantando con espressività parole dure come pietre.
A mantenere alto il clima drammatico del disco sono l'articolata UNDER A SERPENT SUN e la inquietante strumentale INTO THE DEAD SKY in un crescendo che aumenta senza sosta e ha nella stupenda UNTO OTHERS e in NEED i suoi punti cardine. Ed è proprio con NEED che si concretizza il "massacro dell'anima", immaginate infatti di urlare con le ultime forze tutta la vostra rabbia e disperazione. Proprio questo rappresenta il brano così intenso e drammatico da risultare sotto certi punti di vista quasi commovente.

E così dopo la conclusiva THE FLAMES OF THE END capirete la vera grandezza dell'opera degli At The Gates, un'opera che è melodica pur senza snaturarsi, ma che soprattutto sa coniugare suoni e parole. Ogni testo non è altro che una cronaca, cinica, realista e misantropica di un mondo morto sulla strada dell'autodistruzione, un mondo bagnato nel sangue degli innocenti.

E così la risposta del gruppo a tanto dolore non può che essere estrema: distruggi la tua anima e sii veramente libero.

"for we are enslaved… forever enslaved"

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