La band metalcore che ha venduto di più. Con “Suicide Notes and Butterfly Kisses” e poi, soprattutto con “The Curse” gli Atreyu sono diventati portatori di un genere musicale. “A Death-Grip On Yesterday”. Così è intitolata la loro ultima fatica.

Sicuri di avere alle spalle una casa discografica tanto importante quanto attenta alle vendite (la Victory Records) la formazione di Orange County ha scelto di cambiare un po’ le carte in tavola. La campagna promozionale è stata, e lo è tutt’ora, imponente. La copertina è bellissima, l’artwork altrettanto.
Se è vero che la lunghezza non va di pari passo con l’effettiva bellezza del disco bisogna però dire, per dovere di cronaca, che l’album è composto da appena nove tracce per la durata di circa trentadue minuti. Un po’ pochini a dir la verità. L’album rasenta la perfezione a livello di produzione e mixaggio, basti pensare che dietro alle macchine c’è un certo Josh Abraham…

“Exs and Ohs” primo singolo della band fa notare il primo grosso e più importante cambiamento vale a dire la massiccia presenza della voce melodica di Brandon Saller che è anche il batterista. Simile al primo singolo,almeno sotto il punto di vista della composizione è “Shameful”. “Our Sick Story” e “We Stand Up” non sfigurerebbero invece nei precedenti vecchi lavori in quanto in queste due tracce si accelera notevolmente il ritmo e Alex Varkatzas ritorna a vomitare nel microfono mentre al buon Seller gli spetta solo il chorus com’è giusto che sia.

Da notare comunque,che per la prima volta che anche lo screamer (Alex appunto) è capace di cantare. In “My Fork in The Road (your knife in my back)” c’è un assolo, tra l’altro molto bello, di chiara scuola Maideniana. Come già detto in precedenza la voce melodica e lineare del batterista ha preso il sopravvento in questo disco ma mai ci si poteva aspettare dagli Atreyu una vera e proprio ballad. Ebbene sì, per la prima volta la band scrive una canzone lenta. Il titolo è “The Theft” e lascio a voi l’ardua sentenza.

Nella scena metalcore nascono gruppi come funghi e come funghi vengono inghiottiti gli Atreyu invece sono lì, ancora stabili e, che piaccia o meno, continuano ad essere la band metalcore per eccellenza.

Per gli altri, solo briciole.

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