Autoprodursi nel 2014 sembra essere diventata una sorta di consuetudine nell’ambiente alternative, al punto che ormai moltissime band note e non optano per questa soluzione. Tra queste anche gli Attitude, hard rock band che dopo un EP (“Sex Attitude & Rock’n’Roll”) e un debutto discografico passato in sordina (“Autodistruzione”) giungono alla tanto attesa pubblicazione di “Hard Rock Saloon”, disco prodotto negli studi torinesi del cantante dei Cry Excess, Jaxon Vex.
Proposto interamente in madrelingua (scelta che può essere condivisibile se – come spesso accade – si tende a italianizzare la lingua inglese finendo col fare figuracce) questa produzione ci mostra in egual misura pregi e difetti di un genere musicale che ormai non ha più molto da offrire in termini di novità. Da una parte infatti troviamo un gruppo carico come una molla che ha una gran voglia di fare bene e mostrarsi al grande pubblico con tutta la sua energia, alternando passaggi assai movimentati ad altri più soft (come da tradizione verrebbe da dire).
Tra le due parti è sicuramente la prima a colpire, molto più incisiva e ben congeniata rispetto a scenari ad alto tasso melodico che non rendono a dovere. Alcuni esempi ben congeniati sono “Vivo tra le fiamme” e “Rudy’s garage”, efficaci grazie soprattutto al buon lavoro svolto in sede ritmica e sulle parti vocali. Come detto in precedenza “Attitude” mostra il bello e il cattivo tempo del proporre musica hard rock, evidenziando anche i nei classici di chi si cimenta in questo tipo di sonorità. Se si è alla ricerca di qualcosa di “nuovo” beh, mettetevi innanzitutto il cuore in pace e andate tranquillamente oltre. In questo disco potrete trovare sì alcune divagazioni verso il punk-rock o scenari più heavy, ma sicuramente attraverso soluzioni che tutti voi avrete sentito e ri-sentito fino allo sfinimento.
Non si tratta certo di pochezza di idee della band, ma semplicemente dei limiti strutturali di un genere che non è più riuscito ad evolversi dagli anni ’90 a oggi, se non col finire in territori pop-rock da classifica. Questo è sicuramente il limite maggiore del disco, che come detto in precedenza è sicuramente ben congeniato e verace al punto giusto, ma che non sa offrire nulla più di quanto già sentito. A chi ama questa tipologia di musica tutto ciò potrà anche bastare, ad ascoltatori più esigenti invece tutto ciò potrebbe sembrare un limite. A voi l’ardua sentenza, al tempo stesso se siete cultori di quanto fatto da Kiss, AC/DC, Motley Crue e simili questi Attitude potrebbero quasi piacervi.
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