Ancora dalle parti dei prestiti musicali dell'amico Alessio.

Ancora dalle parti di un favoloso Pop dai primaverili agresti profumi...

No dai scherzo...siamo di fronte all'ennesima pagina grondante sangue; Death-Grind "come non se ne fa pppiù"!!!

"The Deathinitive compilation and complete history of Earache Records - Making Music Obsolete Since 1986". Così recita un'appropriata didascalia leggibile sul retro copertina di codesta compilation, una delle migliori messa in piedi in quelle balorde annate dalla label inglese di Nottingham.

Siamo nel 1991, quindi nel momento più drammaticamente esplosivo, virulento, "splatter" del Metal estremo.

Ci sono tutte le band storiche, qui impegnate nel mordere caviglie e tutto il resto dell'ignaro ascoltatore.

Settantatre minuti e ventidue secondi di vera e propria frastornante mattanza messa in musica.

La scelta, azzeccatissima, di aprire le porte al plumbeo diluvio spetta ai Morbid Angel; il loro è un cianotico Death, con qualche sconnesso frammento di Black Metal. Chapel Of Ghouls è il titolo del brano. Lo scheletrico testimone passa nelle luride mani dei giovanissimi, di allora, Carcass: Exhume To Consume è uno dei primi esempi di contaminazione tra il Death ed il Grind. Una produzione "da lavatrice durante la centrifuga" rende ancora più lugubre lo scorrere dei minuti, con il doppio growl di Jeff a Bill a terrorizzare.

Ed a proposito di terrore non potevano di certo mancare i Terrorizer, altra band leggendaria a suo modo. Dead Shall Rise viaggia a velocità inimmaginabile, grazie ad un pazzesco lavoro dietro le pelli di Pete "Commando" Sandoval. Giunge il momento di Justin Broadrick e dei Godflesh: i sei minuti di Streetcleaner rappresentano il momento più claustrofobico e dannoso della compilation. Industrial-Death da colata metallurgica.

Si procede con i balordi Naked City dell'eretico jazzista John Zorn: Osaka Bondage supera di poco il minuto di durata, quanto basta per polverizzare, per fare a pezzi ogni parverza di linearità!! Le urla indemoniate di quel demone di Yamatsuka Eye sono manna dal cielo per chi, come me, adora questi suoni così poco convenzionali.

Ci sono Entombed, Bolt Thrower, Carnage, Cadaver, Repulsion, Nocturnus...tutti inseriti in un contesto musicale di frastornante e canonico Death Metal.

E si arriva, a pezzi, al secondo finale di You Suffer dei Napalm Death: non sto scherzando perchè il brano, ci ho anche scritto una recensione tempo addietro, dura un secondo...YOU SUFFER BUT WHY...

Diabolos Rising 666.

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