Jello Biafra & East Bay Ray a.k.a. Alternative Tentacles presentano "Let Them Eat Jellybeans! - 17 Extracts From America's Darker Side​", opera datata 1981.

Si parla di uno dei primissimi esempi di compilation dedicata alla musica underground negli Stati Uniti, che nella sua edizione originale comprendeva un inserto con una lista di tutti i gruppi musicali Punk che bazzicavano le scene dell'epoca negli USA e in Canada.
La copertina è di facile intuizione e raffigura Ronald Reagan ed il titolo è sempre un riferimento a quest'ultimo: le jellybeans erano considerate le sue caramelle preferite e così nacque questo titolo-parodia sulla falsa riga di "Let them eat cake", una delle presunte citazioni di Maria Antonietta.
Quindi, oltre che ad esser impegnato nella valorizzazione dei gruppi underground, questo disco volle essere anche una sorta di opposizione politica e i titoli dei brani inseriti in esso non necessitano particolari presentazioni sulle tematiche affrontate nel dettaglio.

Questo fu inevitabilmente di forte ispirazione ad altre case discografiche indipendenti, che cominciarono a far pubblicare simili album nel corso degli anni '80 e, in tempi recenti, alla più famosa e mainstream compilation "Rock Against Bush", uscito durante le elezioni presidenziali del 2004 in due volumi (+ un DVD bonus con tanto di commenti a tematica politica, video musicali e sketch comici). Notare la fortissima somiglianza degli artwork.

I gruppi presenti facevano quasi tutti parte del roster della Alternative Tentacles e vennero divisi in due fazioni, secondo le sonorità proposte.

SIDE ONE

La prima parte del disco è rivolta all'Hardcore Punk nel suo vero senso del termine: quello schietto, sporco, maltrattato, senza mezzi termini.
L'opening track è affidata ad un gruppo cardine come i Flipper e la loro "Ha Ha Ha", un brano dall'andamento ubriaco fradicio e dissonante come pochi, giusto per spaventare un po' i novelli ascoltatori.
Poi subito la velocità assurda della cassa di "The Prisoner", ottimo pezzo dei D.O.A., considerati tra i primi in assoluto ad aver proposto le sonorità Hardcore Punk dalle strade di Vancouver, Canada.
Riecheggiano ancora molto le sonorità del Punk Rock vero e proprio, dove gli strumenti e la vocalità sono ancora "pulite ed ordinate" rispetto a ciò che l'HC nel corso degli anni offrirà.

I prossimi brani rappresentano un autentico combo: "Police Story" dei Black Flag, "Pay To Cum" dei Bad Brains, "Nazi Punks Fuck Off!" dei Dead Kennedys e "Paid Vacation" dei Circle Jerks. Praticamente potrei smettere di scrivere e mandare "in stampa" la recensione.
Poco da dire se non fare qualche appunto: "Police Story" e "Pay To Cum" sono versioni leggermente differenti dalle originali, in quanto la prima è la versione proveniente dall'EP "Six Pack" che vedeva Dez Cadena al microfono (line-up precedente al seminale "Damaged") e la seconda è la versione contenuta nel singolo 7" omonimo, suonata con l'aggiunta di cowbell in quantità industriali.
Di "Nazi Punks Fuck Off!" posso solo affermarla come vero e proprio inno e segnalare la cover brutale (in senso buonissimo!) dei Napalm Death.

Seguono dei pezzi relativamente sconosciuti alle grandi masse.
La semi-ipnotica e piacevolmente monotona "Prostitution" dei Really Red e la blasfemissima e politically incorrect "Jesus Entering From The Rear" dei Feederz, che scandalizzò diversi genitori e forse-forse continua a farlo.
Conclude questa prima parte il buon vecchio Punk old school di "Slave To My Dick" dei Subhumans, diminuendo in buona sostanza i decibel in preparazione del secondo giro.

SIDE TWO

Questa fazione, invece, è dedicata ad una serie di artisti non propriamente affiliati ai gruppi precedenti, poichè contaminarono il Punk con diverse sonorità.
L'onore di aprire questa nuova serie di danze fu dato a Geza X, storico produttore di Dead Kennedys (da ricordare la sua produzione di "Holiday In Cambodia"!!!), Black Flag e Germs.
Propone un simpatico brano intitolato "Isotope Soap", dalle venature pseudo-circensi, che ricordano suoni facilmente udibili alle giostre paesane.

Con "Persecution - That's My Song" si presentano i BPeople, un gruppo che ebbe vita molto breve e rilasciò pochissimo materiale concentrato nel triennio 1979-1981. Lo stesso vale per la successiva "An Object" dei Wounds, che rilasciò soltanto un EP di poche tracce.
Infatti si tratta di due brani dalle sonorità molto simili e prettamente Punk Rock, che ne fanno gli esempi meno sperimentali di questa parte.

Degno di speciale nota è "Everyone's A Bigot" degli Offs (da non confondere con gli OFF!), il primo vero e proprio brano che fa dimenticare quasi del tutto il Punk, abbandonandosi al vibe Ska. Tra i brani più godibili della compilation.
Continuano le sperimentazioni con "Corporate Food" degli Anonymous di Steve Frisk, che segna il debutto discografico di questo personaggio, un brano disturbato dalla produzione alquanto scadente ma che resta comunque interessante con i suoi motivetti da videogioco in sottofondo, e con il Noise di "Fun Again" degli Half Japanese, da considerarsi l'anello debole del disco complessivo.

Concludono l'avventura la New Wave marciante dei Christian Lunch con la loro "Joke's On You" e un'altra chicca di rara bellezza del disco, ovvero "Sleep" dei Voice Farm, sempre dal carattere New Wave ma più sperimentale, che rimanda deliziosamente ai Talking Heads.

La compilation, purtroppo, non fu più ri-pubblicata in quanto i Black Flag non diedero il consenso di usare la loro traccia e a causa di un alterco tra Jello Biafra e una delle band che parteciparono ad essa (la Alternative Tentacles non ha rivelato l'identità della suddetta), ciononostante è un prodotto facilmente ricercabile nel web, qualora qualcuno ne fosse interessato.

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