Quanto è stato bello prendersela con gli svedesi Holograms, per aver ricevuto voti altisonanti riguardo i loro precedenti lavori? Sono certo che anche il deboscio, qui, pullulava di professoroni della "musica come si deve, del voto come metafora dell'ignoranza"; nel 2012, l'ultimo vagito della critica musicale che ora è diventata marchettara e a scopo di lucro.
Sono stato silurato, abbandonato, ferito, ucciso, cacciato, eliminato, annicchilito, sciolto, in una forma eutanistica del rapido spirare: una pacca sulla spalla, "Grazie, ma eri troppo avanti per noi!"; una frase: una sentenza.
Io non sono avanti musicalmente, io sono solo al passo, al mio passo! Gli Holograms? Sono un passo indietro, non musicalmente, ma storicamente nel contesto musica: Suonano hardcore punk fallico con l'omosessualità di un newwaver, baciano Robert Smith con baci a farfalla bavosa e alzano il braccio destro al cielo, pelati! Il sinistro prodigo a masturbarsi o a masturbare.
Si avvicinano anche all'ultimo lavoro dei compagni di terraferma Iceage: dilatazione e pesantezza, voce Cave-iana. No Age, Total Control. Tutto ancora molto bello, tutto ancora molto fresco, nel 2012!
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