Questa raccolta, pubblicata nel 1994 dalla Bar/None, può ben considerarsi uno strumento utile sia per la conoscenza del compositore messicano Esquivel, padre nobile dello space-age pop oltre che raffinato arrangiatore e pianista, sia per quella del genere da cui questa compilazione prende il titolo. Siamo alla fine degli anni '50, gli Stati Uniti grondano ottimismo e mietono successi in vari campi, compreso quello dell'ingegneria spaziale. Il genere in questione riflette un po' questi elementi presentandoci spesso dei brani leggeri, a volte zuccherosi, con suoni e arrangiamenti levigati, puliti. Ma c'è anche l'utilizzo dell'elettronica che fa capolino proprio in quegli anni, utile per conferire una certa bizzarria a brani che altrimenti suonerebbero troppo standards.
La musica che troverete qui, concepita per rilassanti party casalinghi e lunghi aperitivi, sfiora tutti i generi allora in voga: il jazz per grande orchestra, l'exotica, il mambo e il chachacha ma non mancano le sorprese, come Lazy Bones, un pezzo à la Spike Jones o Whatchamacallit, che presenta delle dinamiche veramente interessanti. Non mancano i capolavori quali Latin-esque, o la versione sognante della famosa Harlem Nocturne.
Consiglio vivamente questo ascolto, potrebbe essere lo spunto per organizzare qualche aperitivo a casa vostra.
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