Every night I pick the locks on that white Victorian box...
I find buttons and bones, tiny soldiers, toy trains and murder...

C'è un libro di Saul Bellow, accanto ad una bianca scatola vittoriana, sullo scrittoio. Il libro s'intitola "Le avventure di Augie March" e narra la storia picaresca di un uomo, che parte per il Messico alla ricerca di nuove esperienze, ma soprattutto di se stesso.

La storia potrebbe benissimo svolgersi in una città dell'Australia, dove un certo Glenn Richards suona in un gruppo locale, che si ispira al pop letterario dei 'Decemberists' e dei primi 'Belle and Sebastian'; e ha una vita come molti.

Your store is a small one, your goods have no buyers,
Your parents are raising your children.

Possiamo immaginare che, come un personaggio di Dickens, di notte Glenn trovi rifugio in quella piccola scatola, che contiene i suoi ricordi più preziosi. Possiamo immaginare che la apra e prenda tra le mani il loro terzo album, "Moo, You Bloody Choir", con un misto di tenerezza e rabbia; e dunque possiamo figurarci il seguito. Il giorno della partenza...

At ten o'clock is when I rise from my grave,
and cast my eyes over the ideas that I couldn't save,
become regret and break upon me now wave after wave,
bid me remember what I done....

l'eccitazione del momento, il pensiero di stare abbandonando, coi luoghi, anche gli anni della sua vita; il sangue che accelera il suo corso nelle vene; le chitarre elettriche à-la Grant Lee Buffalo ("Just Passing Through").
Si affaccia alla finestra a guardare, per un'ultima volta, la piccola stradina di Melbourne in cui ha vissuto i suoi ultimi anni, e tutto gli sembra una ri-edizione di vecchie atmosfere, di dischi dei Beatles ("Thin Captain Crackers") ascoltati dai suoi genitori e riposti, accuratamente in fila, dentro un mobile vecchio e polveroso.

There's a place I've been told, and when I grow old I may go there,
I've been told that my family's bones may lie under the snow there,
And with my little bag, and with my little dog,

Si prepara; poi esce in strada ed inizia la sua avventura. Un mendicante cieco suona una ballata imitando Bob Dylan ("Bottle Baby"). Forse, non tutto è quello che sembra.

I sentimenti si accavallano: la nostalgia country per i tempi perduti ("Baron of Sentiment"), la malinconia (sorella dello Smith di From a Basement On the Hill) che lo prende mentre cammina per quella strada che da tanto - troppo? - tempo conosce ("Bolt and Dunstan Talk Youth"); fino alla liberazione finale ("Clockwork"), per essersi lasciato tutto alle spalle.

Potrebbe essere la storia di una qualsiasi altra persona, una storia pop come ne abbiamo già sentite; ma anche una poesia anacronistica che non nuoce, di questi tempi, ascoltare.

Carico i commenti...  con calma