I canadesi Augury pubblicano nel 2004 il loro primo Full-Lenght , "Concealed". La loro opera non è ben definibile in un solo genere, si tratta principalmente di Death Progressive Metal al quale si aggiungono poi elementi ed influenze di ogni tipo. Mai sentito nulla di simile.
Il sound del gruppo è molto violento ed allo stesso tempo alla continua ricerca della melodia, è difficile da descrivere. Il canto si divide tra un growl profondo, uno a tratti hardcore, uno scream lacerante, un canto pulito, una voce femminile e a tratti un canto corale, e la cosa fantastica è che ognuno di questi si trova in perfetta armonia con l'altro, mentre apparentemente non avrebbero nulla di cui spartire. La tecnica degli strumentisti è assolutamente di altissimo livello, Etien Gallo (Ex-Neuraxis, Negativa) alla batteria si lancia in continue cavalcate di doppia cassa, battendo tempi assai veloci con assoluta fantasia ed efficacia, il basso è messo in grande risalto dalla produzione e Dominic Lapointe (Ex-Quo Vadis) è artefice di un ottima prova, il suo strumento non funge da semplice accompagnamento, anzi, abbastanza spesso è il basso a sorreggere intere parti dei brani e non mancano degli splendidi assoli e degli stacchi altamente emozionanti. I chitarristi si intrecciano in un riffing secco, veloce, tecnico, pesante e melodico allo stesso tempo, assoli tecnici e fantasiosi fanno capolino all'interno dei brani e non di rado ci sono degli intermezzi acustici, ogni canzone è un emozione, tra sfuriate tipicamente Death, tecnicismi, stacchi melodici ed epici.
E' inutile fare una selezione delle canzoni migliori, in genere cerco di farlo sempre, ma in questo disco è assolutamente impossibile e alquanto inutile. Bisogna immergervisi nella sua totalità per capirlo, e vi assicuro che rimarrete estasiati, si tratta veramente di un viaggio all'interno della musica attraverso mille sfumature differenti. Pochi album mi hanno colpito come questo e sto parlando di capolavori quali "The Sound Of Perseverance" dei Death e "Focus" dei Cynic. Molti di voi mi prenderanno per matto, ma non sto affatto scherzando, per quanto riguarda innovazione e sperimentazione, secondo me, il lavoro di questa band canadese è all'altezza dei lavori sopracitati.
Quest'opera merita ovviamente le 5 stelle, ma se si potesse andare oltre non esiterei a farlo. Nelle recensioni che ho scritto precedentemente ho dato 5 a diversi dischi, ma nessuno di quelli si avvicina minimente a questo album, per rendere giustizia a questo disco il massimo dei voti non basta. Capolavoro.
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