...e di colpo la strada prende fuoco.
Un vento dolce, non tagliente, sebbene non sia propriamente caldo (siamo pur sempre in autunno) sospinge le foglie come un babbo sospinge il figlioletto che sta imparando a andare in bicicletta. Le accarezza, le carica di forza ma non fa loro violenza, lascia che siano loro stesse e staccarsi e a cullarsi. Foglia dopo foglia sembra stia nevicando: il sole le tocca, le accende e le riscalda, mentre il loro volteggiare si fa via via sempre più imprevedibile, una danza armonica e improvvisata. Guardi il viale: non esiste più come lo conoscevi, coperto com'è dal tappeto di foglie, una superficie dai toni rossastri che fa bene agli occhi e al cuore.
I passi incontrano anche delle ghiande: alzi lo sguardo, e dalla grande quercia in lontananza vedi piovere piccole gemme marroncine che toccano terreno e rotolano giù, ammucchiandosi vicino al marciapiede. E allora ripensi a "Antichrist", e ti chiedi se quell'urlo sguaiato, infelice, disperato e disarticolato che senti in cuffia non sia il pianto dolente di queste piccole cosette, non sia il lamento di figli che non ce l'hanno fatta e che sono stati costretti da una Natura, leopardianamente matrigna, a staccarsi dalla propria genitrice.
L'autunno è così: stagione di assopimento e di declino, splendida e incompresa, che riscalda gli occhi ma crea una sottile patina di freddo nel cuore.
Gli Austere sono così: monolitici e strazianti, melodici e ipnotici, il loro post black metal non è ancora freddo, è un mucchietto di cenere sotto il quale brucia ancora una flebile fiamma che sa di rivalsa e che riscalda il cuore, ma a vederlo dall'esterno mai diresti che può sapere anche di vita (sebbene i titoli dei loro pezzi e più in generale certe atmosfere odorino di passaggio verso l'aldilà).
"To Lay Like Old Ashes", ascolto senza dubbio stagionale, da godersi adesso, in questi giorni, prima che arrivi il freddo, quello vero, quello senza speranza. Prima che le foglie arancioni divengano poltiglia bagnata e scura, prima che le ghiande marciscano e vengano spazzate via dalla pioggia.
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