La sensazione che si percepisce ascoltando per la prima volta il disco di debutto dei canadesi Austra è quella di un disco che potrebbe essere descritto come seducente, tanto algido quanto passionale. Sebbene il gruppo prenda a prestito molto di quello stilema anni '80 per cui si sente a tratti un misto tra Depeche Mode e Human League la voce del gruppo Katie Stelmanis così potente e allo stesso tempo glaciale rimanda sia ai Fever Ray ma anche alla voce dei Clannad Marie Brennan (sorella di Enya tra le altre cose).
Ho ascoltato il disco direttamente dal vinile, è una mia fissa acquistare tutto ciò che posso in questo formato perchè la sensazione dell'ascolto è diversa e a mio parere più attenta. E' un disco electro pop, ma anche dark e lo si capisce subito dalle prime note del brano che apre il disco: "Darken Her Horse" con quella melodia che si imprime indelebile in testa. Passando poi per gli altri brani, tra arrangiamenti electro molto tirati e la voce sensuale della Stelmanis arriviamo a "Spellwork". Personalmente mi ha colpito per avermi fatto riportare indietro la puntina per parecchie volte. Il disco nella parte centrale si perde un po' per strada e diventa più difficile riuscire a ricordarsi alcuni brani fino ad arrivare a "The Villain", bellissima per come suona '80 ma allo stesso tempo non ha quell'aria di "già sentito".
Considerato poi che molte band come Junior Boys, Holy Ghost, Penguin Prison solo per citarne alcune hanno riproposto una formula intelligente di revival dei mitici anni '80 anche gli "Austa", che cercano di riprenderne il filone più dark, non sono da meno. "Shoot The Water" quasi a chiusura segna un cambio di passo dimostrando che i nostri sanno cimentarsi anche con formule musicali diverse. Il terzetto canadese sa suonare e si sente. Dopo averlo ascoltato più volte ed avendo per puro caso ascoltato per radio "The First Picture Of You" dei Lotus Eaters non ho potuto fare altro che immaginare come questo album sia la naturale evoluzione in chiave originale di quel brano. Anche se con qualche comprensibile imperfezione il disco è oscuro e appassionante, carico di melodie "appiccicose" e lascia ben sperare sul futuro artistico degli Austra.
Carico i commenti... con calma