Gli Autechre, in stato di grazia in questi mesi, fanno quello che in anni di ineguagliata e ineguagliabile arte visionaria non erano riusciti. A (dis)fare. Sia come qualità che come quantità. Materiale per riempire tre ciddì a questi livelli (compreso appunto il recente "Untilted" per la Warp) è per me qualcosa al limite delle possibilità delle capacità umane. Quindi partecipano al deragliamento delle emozioni conosciute anche gli Hafler Trio, che non sono certo avidi di inventiva e di "coraggio"…

Questi due dischi sono come tante stanze di un enorme palazzo, con lunghi corridoi di silenzio e improvvise porte sonore che con lunghe braccia implacabili ci sbattono nelle quattro mura di ogni stanza diversa l'una dall'altra. Al primo ascolto tutto sembra "scoordinato", poi, giunti al livello d'attenzione che un'opera di tale livello e complessità richiede, le soddisfazioni emozionali ci scapperanno di mano. Credendole perse e scoprendole boomerang.

Consigliato: agli ammiratori del genio degli Autechre in tutte le sue forme.

Sconsigliato: a chi crede che il silenzio sia solo un po' di nastro vuoto.

Carico i commenti...  con calma