Questo mini ep, a cavallo tra Incunabula ed il successivo Amber è rimasto relativamente poco conosciuto da parecchie persone. Uscito come intermezzo tra i due "masterpiece" è un piccolo gioiellino di tessiture ritmiche accompagnate da emozioni trattenute. I risultati di questi tre esperimenti denunciavano nella mente dei due Autechre idee ancora confuse, turbinanti. Il risultato ottenuto è perciò da attribuirsi esclusivamente ad una tappa della loro carriera, irripetibile in quanto unica. Erano i tempi in cui ancora dovevano scoprire la freddezza nella armoniche, e la loro musica, seppur complessa aveva ancora un anima.

Lost e Flutter (n1, n3) sono strutturalmente differenti, ma concettualmente vicine: in esse si percepiscono atmosfere molto affini ai primi Boards Of Canada, dalle quali gli stessi potrebbero in effetti aver tratto spunto. Le melodie sono rilassate, malinconiche, sospese e senza tempo. E' musica nostalgica, sembra ricordare continuamente eventi piacevoli passati, mai più ripetibili.

Djarum funziona da efficace break da break tra le due, è dotata di una notevole carica "umoristica", gli Ae semprano prendersi per il culo da soli.

Lost resta la traccia dal ritmo più regolare che, fittemente riverberato si accompagna dall'inizio sin quasi alla fine. La ritmica resta sempre in primo piano, messa in evidenza, risaltata. Essa si tinge gradualmente di un anima, prendendo via via più coraggio grazie all'innesto di effetti sonori, micropartiture e suoni ricercati, per abbozzare una melodia, concretizzare una senzanzione, descrivere un pensiero.

Più volte mi sono chiesto cosa possono pensare questi artisti quando compongono queste piccole perle elettroniche, se essi erano coscienti di quello che la loro musica poteva trasmettere.

L'intermezzo di Djarum pare essere fortemente debitore ad un certo "sound" di derivazione dichiaratamente jazz, a cui non è difficile arrivare, nonostante le incessanti ritmiche isteriche che la contaminano. E' il pezzo meno "serio" dell'ep, vede i due ragazzi alle prese con campionature di suoni "buffi" e martellanti, dall'umor gradevole e spensierato. Durante un concerto live, se opportunamente pompato, un pezzo del genere farebbe la sua bella figura!

Flutter chiude il trio in modo semplice ma efficace, è una traccia davvero dolce (per lo standard). Ha solo una ritmica più sofisticata a ricordarci che dopotutto non abbiamo a che fare con musica per bambini. Oltre questo, pare di ascoltare la colonna sonora di una stralunata fiaba, suona molto ovattata, fatata.

La genialità di un brano del genere, l'intuizione che a mio parere la rende forte, è la chiusura della stessa, affidata ad un lento effetto dissolvenza che pare portarti per mano verso il silenzio, un silenzio rassicurante. Semplicemente fantastico, sono riusciti a far diventare il silenzio, musica!

Carico i commenti...  con calma