"Envane" (Warp, 1997) costituisce l'episodio più monoforme all'interno della ricca produzione Autechre. Difatti mai come accaduto in questo ep un'unica idea verrà utilizzata, sviluppata e vivisezionata in tutte le (quattro) tracce, piuttosto che lo spaziare verso più 'direzioni' che ritroviamo in gran parte delle uscite - ep soprattutto - firmate Booth & Brown. L'idea in questione è quella poi soltanto in parte abbozzata sul fortunato "Chiastic Slide" (che uscirà da lì a breve nel giro di qualche settimana), ossia l'uso insolito di beat hip hop (vicinissimi alle sperimentazioni strumentali che proporranno in seguito i vari Lotus, Prefuse 73 e in genere coloro che stanno diffondendo il verbo del cosiddetto glitch-hop) e gli inserti, adesso più consistenti che in passato, di chiare partiture melodiche, più usuali del solito.
Non è un caso quindi trovarvi addirittura degli scratch su "Goz Quarter", traccia dai toni futuristici con una solida ed efficace signatura in 2/4, riff dubbati, riverberi avvolgenti e chiaramente - parliamo pur sempre degli Autechre - fitto microbosco di glitch, accenti metallurgici e rumoretti assortiti a fungere da accompagnamento per la delicata nenia analogica su cui si trascina il brano, probabilmente fin troppo ripetitivo nei suoi dieci minuti poveri di variazioni rilevanti. Una geometrica intro di soli errori sonori (distorti come nella più grezza power-electronics ma straordinariamente puliti come nell'IDM più digitalizzata) anticipa il motivo, stavolta dai toni sinistri e furiosi, di "Latent Quarter", dove un'altro battito hip-hop (ma appositamente sfigurato) assume ora, al contrario di quanto sentito in precedenza, un ruolo secondario rispetto al progressivo riff.
Approccio melodico e soluzioni tecniche (suono e timbro del synth, tempo che rallenta, beat spesso e quadro) sono i medesimi sull'ottima "Laughing Quarter", che se escludiamo l'originale sottobosco rumoristico (sorta di vagiti demoniaci sintetizzati - per la verità già sperimentati su "Amber" - ) non aggiunge però nulla a quanto già mostrato nelle altre due tracce, cosi come non aggiunge nulla la lunga "Draun Quarter", con ciclici clangori metallici ad accompagnare la sezione ritmica, che più che all'hip hop richiama adesso all'electro, e un'ispirato motivo caldo e sinuoso, che ne fanno la traccia più riuscita di "Envane".
Il risultato finale è positivo, immancabile per chi ha apprezzato il 'gemello' "Chiastic Slide", ma da loro, e soprattutto da un EP, si ci aspetta sempre qualcosa in più di quattro copie carbone.
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