Ammetto di essermi avvicinato agli Autumn per caso, durante un concerto dei Gathering a Milano, e di essere rimasto affascinato dalla voce della cantante, dalla dolcezza e dalla bellezza delle loro canzoni, dalla loro grinta e dai loro suoni puliti ma graffianti, e così ho deciso di ascoltare questo loro ultimo "Altitude".
Quindi nella mia recensione non troverete paragoni con i loro lavori precedenti o parallelismi tra brani presenti e brani passati, ma solo le impressioni di chi sta scoprendo gli Autumn con questo loro ultimo e nuovissimo album.
La proposta degli Autumn è un metal molto melodico, non banale ma neppure troppo complesso, con piano e tastiera e voce femminile.
L'opener "Paradise nox" va subito al dunque con un riff chitarre-tastiere molto pieno, poi uno stacco lascia spazio alla voce della giovane cantante, che è pulita, calda e grintosa esattamente come è stata la sua performance dal vivo, e riesce ad esprimere tutto il suo entusiasmo per la sua musica.
Il pezzo poi continua tra doppie voci, cambi di tempo, inserti di tastiera, e una melodia davvero facile da ricordare e cantare dopo pochi ascolti. Si prosegue con "Liquid under film noir" che alterna ritmi cadenzati a ritornelli più aperti ed ariosi; "Skydancer" è quella che reputo il pezzo migliore del disco, una piccola perla che unisce sapientemente suoni elettronici, ruvidi riff di chitarra e ricami melodici, il tutto trascinato dalla voce dI Marjan che, pur non interpretando un pezzo vocalmente difficile, riesce a risultare di una dolcezza che rende questa canzone un piccolo gioiello.
"Syncro-minds" riesce a tenere alto il pathos di "Altitude", con un bel pezzo cantato su arpeggi di chitarra e tenui tappeti di tastiera che ariva poi piano piano a rivelare la sua anima più "rock"; "the heart demands" ha un incedere più diretto, veloce, con un riff principale molto metal e un ritornello impossibile da dimenticare e da cantare a squarciagola !
Molto bella anche "Cascade (for a day)" e la quasi-acustica "Answer never questioned", dove Marjan è accompagnata solamente da chitarra e tastiera, mentre il finale strumentale diventa elettrico e lascia spazio anche alla batteria.
Si chiude poi con "Autumn", 6 minuti in cui le chitarre fanno da padrone e disegnano interessanti intrecci strumentali con i loro assoli, mentre la voce di Marjan ci porta dolcemente verso la fine di questo ultimo pezzo.
Bella scoperta gli Autumn! Non me ne voglia chi li segue da tempo, farò mea culpa anche senza che me lo diciate...
Comunque, in conclusione, ho trovato questo "Altitude" un bellissimo album, che mi sta spingendo a conoscere di più questo gruppo. Ripeto, non posso fare paragoni e dire se questo sia meglio dei precedenti, tuttavia chi apprezza il buon metal con voce femminile non può non averlo.
"Altitude" supera di gran lunga album di gruppi più famosi come gli Evanescence o i Lacuna Coil; troverete pezzi in cui vi verrà voglia di fare headbanging, brani in cui vi risulterà difficile resistere senza cantare, che vi ritroverete a fischiettare il giorno dopo o che vi gireranno nella testa.
Per me "Altitude" è assolutamente da avere!
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