Ascoltando un album come "From the depths of time", viene spontanea la domanda: ma a quale livello di stupidità può arrivare l'uomo? Perchè non rivedere un lavoro che fa acqua da tutte le parti?
Non so (e non credo) se i membri degli Avian si siano posti questa domanda, ma a giudicare dal risultato finale penso proprio che non li abbia toccati minimamente. Eppure mi ero accostato a loro con tutte le buone intenzione possibili, quasi del tutto convinto di poter ascoltare buon heavy metal moderno: sia la presenza di Lance King dietro il microfono (già singer di band quali Pyramaze e Balance of power) sia il buon David Ellefson al basso (per chi non lo sapesse membro stabile dei Megadeth) mi avevano incuriosito. E' per questo motivo, per questi personaggi che mi sono comunque avvicinato con speranza a "From the depths of time", salvo poi rimanere profondamente deluso da un disco assolutamente inutile sotto tutti i punti di vista. Un calderone insulso di riff potenti quanto inconcludenti, un susseguirsi di canzoni tutte le une simili alle altre e quantomai pregne di puzza già sentita.
E' il nuovo corso dell'heavy metal che probabilmente genera album di questo tipo: consapevoli che comunque qualcuno li comprerà, il fattore economico avanza e supera quello professionale, così che il risultato finale non sia tanto quello di suonare un genere che piace e deve piacere, quanto gonfiarsi le tasche con gli album in studio, anche se poi verrebbe da chiedersi quante persone hanno acquistato un album del genere...
"From the depths of time", lo avrete capito, è un lavoro da cui tenersi distintamente alla larga. Sulle 13 tracce che formano il disco, soltanto una/due sono ascoltabili, cioè sfiorano la sufficienza. Parlo di "Single blade of vengeance" e di "Blinding force", mentre il resto è pattume della peggior specie, dove anche la voce comunque ammirabile di King diviene insopportabile.
Da buon amante dell'heavy spero che album di questa portata non vedano più la luce, ma la realtà si trasforma poi in amara constatazione quando ci si accorge che lavori di questo tipo sono ormai esondati nel mercato discografico, in molti casi distruggendo quello che era stato uno dei generi cardine della musica degli anni '80.
1. "Through The Past And Into Forever" (0:47)
2. "As The World Burns" (5:12)
3. "Black Masquerade" (4:54)
4. "The Fear" (4:19)
5. "Final Frontier" (5:09)
6. "Across The Millions" (1:14)
7. "Time And Space Part I: City Of Peace" (6:02)
8. "Single Blade Of Vengeance" (4:44)
9. "Blinding Force" (4:51)
10. "Time Is All We Need" (4:47)
11. "Queen Of The Insane" (6:08)
12. "Last Moon" (1:31)
13. "The Depths Of Time" (5:21)
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