Credo che uno dei punti di forza della musica sia quello di riuscire a estraniare le persone da ciò che le circonda, catapultandole direttamente in un altro mondo, ed è proprio a questo che mira principalmente il progetto AVOX (composto da John Campbell e David Hodges). L' album (composto da 16 brani) è tutto instrumental, ergo non vi è traccia alcuna di cantato, ma solo di musica.

Si inizia con l'incedere quasi ossessivo di "The War", per poi proseguire con i violini di "The Deep" e, già da qui si rimane sorpresi da come le track in espressività non risentano minimamente la mancanza di un vocalist, che anzi risulterebbe superfluo, e di come siano in grado di trasportare l' ascoltatore.

I brani (tutti di buon livello, l'album infatti non ha alcun calo compositivo) scorrono tutti in modo piacevole, si arriverà ad ascoltare pezzi come "The Attack", in cui una batteria dal ritmo ripetuto sarà lo strumento di rilievo, "The Legacy", pezzo che sarà in grado di emozionarvi non poco (uno dei brani più belli dell'intero lavoro), l'ottima fusione di piano ed elettronica di "The Breach", fino ad arrivare al punto di spicco del lavoro composto da "The Source", dove il tempo sembra quasi arrendersi e fermarsi di fronte a questa composizione di piano ed elementi sintetici, e "The Sacrifice", pezzo quasi angelico e dal grande impatto emotivo in cui sembrerà di assistere all'ascensione di qualcuno verso l'aldilà.

Parlare dei singoli brani, è tuttavia riduttivo, dato che è nella sua interezza che l'album mostra la sua forza, trascinandovi dal primo istante, in una dimensione in cui lo scorrere del tempo non è ammesso.

Consigliato a chi cerca qualcosa di diverso dal solito.

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