E ora ci sarà pioggia di 1, già lo so.
Non riuscirete nemmeno a leggere queste prime righe senza l'atto di violentare quella che vuole essere non una recensione, non un'analisi critica e/o testuale ma una... porco cane, non trovo nemmeno il termine...grottesca e sublimata di un circolo di canzoni che non esistono, ma che si possono realizzare semplicemente spingendo in reverse canzoncine pop rock prive d'anima. E questo solo per la cantante in questione.
Quindi...probabilmente nessuno pubblicherà questo scritto sul sito.
Ora l' "artista" in questione: Avril Lavigne, Canadese di Napanee, che con i suoi urletti ha ormai sfalciato i coglioni a metà mondo, che da rocker diventa dark, da dark diventa tamarra e da tamarra diventa borghese.
Una donna che ho sempre trovato una cialtrona (no...non in senso buono), che azzecca una canzone su 500. Una dai testi patinati e piuttosto banali o da adolescente in tempesta ormonale.
Ebbene ascoltata nel verso giusto, Avril pare (e forse è) il classico stilema musicale contemporaneo: la ragazzina carina carina che si spaccia per cantautrice e confeziona pezzi dell'adolescenza che fu. Eppure, ascoltata paradossalmente al contrario (sì..esatto...al contrario...in reverse) suona in un modo completamente nuovo. Come ho fatto ad ascoltarla? No, non ho preso un suo cd e ho perso tempo a girare il suo disco indietro, in avanti, a destra, a sinistra, in su e in giù per trovare messaggi subliminali di natura sessuale, politica o di istigazione al suicidio (una vera caccia alle streghe per tutti quei paranoici un po' annegati nella follia che dietro ogni visino della musica trovano almeno 50 messaggi subliminali, il cui vero bersaglio è forse la fasulla e irritante Miley Cyrus). No.
Ho ascoltato i suoi backwards per puro fancazzismo. Girovagando senza meta su youtube, passando tra uno stralcio di Bunuel e il trailer di "Antichrist" di Von Trier, ecco che spunta in quella paradisiaca linea verticale di puzzosi filmati amatoriali e opere di gran classe il video in reverse di "When You're Gone" di questa sempliciotta, con tanto di sottotitoli anglofoni. Video forse ad opera del solito paranoico di turno o ad un ragazzino che necessitava di record d'ascolti su youtube e commenti a manetta. E chi può dirlo.
Fatto sta che c'è il reverse con il suo gibberish che assomiglia ad un inglese forzato e che cambia completamente di tono.
Ecco che quindi una ballataccia qualunque diventa una straniante/straziante macabra danza folky dal titolo "Enog re'uoy nehw (How Does It Cease?)"con un'incessante grido "How Does It Cease?" strappando un telo bianco come se fosse una vagina. In un orizzonte completamente di fuoco e carne.
Straziante, struggente, assolutamente imperfetto come le dive sperdute anni '70 e con un incipit che anziché il pianoforte accennato dell'originale presenta un girovagare di tastiere pulsanti à la Aphex Twin dei primi tempi. Il testo che ne esce dal reverse (per certi versi forzato e insensato) non è affatto banale e pare una dolente canzone d'amore scritta sotto l'effetto d'acidi.
"Dimmi perché è ancora qui nel mio cuore. Come cesserà? Dicendomi il perché. Il modo in cui ti sei sentito nel tuo sogno o nel tuo cuore. Ti condanna. Aiutami a sopravvivere. Te ne prego. Perché il tuo modo di vivere potrebbe non andar lontano"
Per non parlare di una nenia quanto "Gniden Yppah Ym" ("No Saviour"): se sotto l'alter ego "My Happy Ending" la Lavigne dà il peggio di sé in uno dei suoi pezzi meno riusciti, in backwards è tutta un'altra storia: una canzone feroce e dura, densa di pessimismo e dandysmo. Angeli neri occhieggiano altrove, persi in magia nera e oscurità perversa.
"No... non ci sono salvatori. Lasciami attraversare la malignità, perché lei sono io e tornerò indietro.. Mi vuoi vedere morta? Ebbene non riesco a sentire la tua voce. Sarò la ferita sulla tua pelle"
Crisi interiore, strazio mentale e paranoia in una cantante che ci ha abituati con testi banalotti su ragazzi che spaccano i culi sugli skates.
"Chi sei ora tu? No, non la tua voce. Non c'è nessun salvatore che mi uccida"
Si, dalla monnezza nasce il capolavoro. Un crepuscolo di crisi epilettiche e sanità mentale mandata a fare in culo.
Ma ora veniamo al tasto dolente: ovvero "Girlfriend", un pezzo irritantemente tamarro con la quale la povera canadese che viene dai campi di mirtilli si è macchiata l'anima bella e ha distrutto la sua reputazione già labile. Ora se farà, per puro gioco, il capolavoro del ventunesimo secolo, sperimentale, all'avanguardia e struggente tutti lo bocceranno solo per il suo nome stampato in una copertina che reca un quadro di Lucio Fontana.
Quindi, dicevamo "Girlfriend" che cambia, ovviamente di registro, in "dneirflirg (Herpes No Fun)" presenta un testo così assurdo e nonsense da fare invidia al dadaismo più estremo sotto strombazzate à la Frank Zappa e deliri sonori che neanche una Sawako sotto droghe pesanti...
"Sì Sto lavorando.
Sto lavorando in questo giorno fortunato.
Gli herpes non hanno alcun divertimento. No, nessuno.
Camminando sui sentieri.
Lui mi ha forzata a non farti sentire da nessuno.
Entra in me.
Hey, uno!
Hey, uno!
Hey, dona dove vuoi più colpire il tuo lavoro, duche
Nuda così da farti lavare gli occhi
Ho sniffato der's nickels nella tua shnozer
Io darò, desidero il destino di ognuno
Hey, bambini voi sapete qual è la taglia che più spacca
L'ho sventrata a casa mia in modo dolce, alla schnozer"
E va bene, storcete pure il naso. Chissene.. Sono deliri sonori involuti, non canzoni gnè gnè gnè.
Papapapapapapapappppapapaapp
Scusate, sono stato sublimato.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH...
MA LE CANZONI DI LIRVA SPACCANO DI BRUTTO!
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
"T'nasw Eh" è la ciliegina sulla torta: hardcore à la Naked City sodomizzato da una Pj Harvey in punta di piedi. Devastante. Ci sono persino picchi di metal sottile cantato da una preadolescente figlia dei fiori. Per chi non si sorprende più di nulla...
Quindi dietro ad ogni Avril si cela una Lydia Lunch in via postmestruale? Non esageriamo. Il suo talento è puramente inconscio e cammuffato. Probabilmente lei stessa è all'oscuro della sua avanguardia feroce. Quindi questa non è arte, ma una botta di culo.
Ma se l'arte è pure inconscio allora questa è arte.
E se è arte allora Avril è un'artista.
Dopotutto anche Magritte disse "Il titolo non è la spiegazione di un quadro e il quadro non è il contenuto del titolo".
Mai risposta contemporanea fu più nefasta.
He was a sk8er boi...
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