Axel Rudi Pell, un buon chitarrista.

A farlo "buono" non è la tecnica sovraumana, ma una qualità molto più importante: riuscire a fare buona musica, musica che sa colpire e piacere.

La sua discografia è abbastanza folta, e nel 2006 esce "Mystica", il suond è un heavy metal molto classico, ma di sicuro effetto, il disco parte con "The Mysterious Return", un'intro, come da prassi in questi tempi, a cui segue "Fly To The Moon", un riff accattivante e ottime parti vocali e la canzone vola via velocissima, si passa a "Rock The Nation", dal ritmo più moderato che vede alternarsi parti più lente alla magia del ritornello che coinvolge, ci fa venire in mente gli anni '80, e dopo una serie di assoli di buona fattura è il turno di "Valley Of Sin", introdotta da un leggero arpeggio, ma che poi si rivela abbastanza potente grazie al suo riff e all'immediato assolo, però quelli successivi sono ancora più deliziosi.
Quinta traccia : "Living A Lie", molto melodica, ma sostenuta da anonimi cori, e direi che sa di già sentito, però è scorrevole, e siamo già a "No Chance To Live", una discreta ballad che fa ta intermezzo per introdurre, la title track, "Mystica": un inizio semi-epico affidato alle tastiere, poi un lavoro chitarristico e vocale davvero poco ispirato e i quasi 9 minuti di durata, fanno calare di un pò la qualità del disco e ne incrementano la ripetitività.

Ampio ricorso al sintetizzatore per creare l'atmosfera giusta, una chitarra malinconica danno il via a "Haunted Castle Serenade", che poi sfocia in un grande assolo barocco (vi è anche la presenza di un clavicembalo), sicuramente un ottimo pezzo che termina così com'era iniziato, ossia pacatamente e lascia il testimone a "Losing The Game", la quale ci riporta ritmi più sostenuti e strizza l'occhio al power, elementi che la rendono abbastanza piacevole.
Per chiudere in bellezza, Rudi, si affida a un gran pezzo da 10 minuti, "The Curse Of The Damned", piano e chitarra per una dolce introduzione, un motivo che però continuerà a intervallarsi al ritornello di tipo classico e potente, in seguito si dilata in un lungo assolo, che lascia anche un posticino all'hammond, una buona scelta, anche in questo caso la melodia scelta per il principio funge anche da conclusione.

Insomma, se siete alla ricerca di un buon disco heavy metal, che azzarda poco, anzi niente, e non si distacca dai binari del genere, beh, allora Mystica è quello che fa per voi. Gli piazzo 4 stelle perchè il disco è buono, è coerente con se stesso e si rivela un piacevole ricordo dei classici stilemi.

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