Ancora lo zio Pete. 

Ci siamo: dopo "Down in Albion" ed il "Blinding EP", è uscito "Delivery", il primo singolo dell'imminente secondo disco degli 'Shambles, "Shotter's Nation". In realtà, come tutti i fan del Lungagnone sapranno, il video di "Delivery" era già presente su Youtube, prima in versione live e poi come singolo, da un bel pezzo prima della sua uscita nei negozi. Una  versione demo (peraltro molto bella) della canzone era già scaricabile sulla pagina ufficiale MySpace della band.... insomma, grazie Pete, e poi dicono che te la tiri, che pensi solo alle modelle e alla droga, e che sei pure brutto, pallido e con gli occhi a palla.

Ma veniamo alla musica. Da un uomo che fa fumare il crack al proprio gatto ci si poteva aspettare di tutto, e quindi rompo subito gli indugi di chi ancora non ha ascoltato questa canzone per dire che E' BELLA, molto ben registrata e ben cantata dal nostro. Sì, il riff è Kinks-style praticamente a livello di plagio. Sì, sono le sue solite melodie romantiche (specie nel ritornello) da bohemienne del XXI secolo, ma sinceramente sono proprio quelle che mi hanno fatto amare la sua musica, sin e soprattutto dai tempi di "Up The Brackets" e di "The Libertines", quando una certa modella rinsecchita non si era ancora messa nel mezzo a scrivere testi e cantare cori e Mick Jones sapeva ancora produrre molto bene.

"Delivery" è un singolo perfetto, rappresenta l'anima più brit-pop e meno punk dei Babyshambles, e per questo ha ricevuto qualche critica. Questione di gusti. Personalmente il pezzo mi è piaciuto da subito, ascoltando la versione live a Glastonbury 2007 (guardatevela su Youtube, è esilarante), dove Pete scazza un accordo sullo stacco centrale, incespicando. Fantastico. Del resto, il lato più "pulito" del sound dei Babyshambles (in studio) era già emerso con il "Blinding EP". I motivi oramai li sanno anche i muri: Mick Jones, che sinceramente su D.I.A aveva fatto un lavoro quantomeno altalenante alla produzione, ha lasciato spazio ad altri. Pat Walden, il chitarrista più isterico e moscio del mondo, se n'è andato una buona volta, il che ha sortito diversi effetti positivi, tra cui: A) non mi devo più sorbire ritmiche convulse con suoni fritti e prestazioni live che sfiorano il ridicolo, dove spesso la chitarra, l'unica tra l'altro perchè quando c'era Pat, Pete (Pat...Pete...bah) non suonava, la chitarra, dicevo, scompariva producendo un mosciume e un'assenza di tiro devastante. B) Il songwriting è tornato finalmente a percentuali decisamente e giustamente più alte in mano a Doherty. Le canzoni scritte con Walden...mah. C'è "Fuck Forever", benissimo, bella "8 Dead Boys", ma, scannatemi pure, il resto della co-produzione di D.I.A. secondo me era piuttosto mediocre, e le canzoni, molto belle, scritte dal solo Doherty (una su tutte Back from the Dead) erano state rese al peggio, purtroppo, a parte "Albion".

Come tradizione vuole, "Delivery" è ricca di B-Sides.... "Stone Me" e "Torn" sono i pezzi migliori. Ascoltandone le versioni live sul solito Youtube mi ero esaltato, devo dire che le versioni incise sono un po' più scarse, peccato. "Stone Me" è un pezzo ska-reggae (cui oramai Pete ci ha abituato, del resto ora suona con Mick Whitnall, personaggio dello ska inglese), carino come B-Side. "Torn" (presente sulla versione in vinile del singolo) è stato registrato in studio in versione praticamente acustica. Con la band, dal vivo, secondo me era meglio, ma anche così ha finito per piacermi, un pezzo in puro stile Dohertyano. Gli altri due pezzi finiti come B-Sides invece sono decisamente brutti, o meglio, non sono praticamente nemmeno canzoni. La versione di "I wish" cantata da Whitnall è 1) brutta 2) inconsistente (smettetela di fare finta che i Babyshambles non siano solo Pete Doherty, è una tesi insostenibile anche da un sordo/cieco). "A day out in New Brighton", che chiude la carrellata, e poco più di Pete che parla da solo, e sinceramente, con tutto il bene che gli voglio, non basta per fare una canzone.

Tirando le somme di questa recensione logorroica, e aspettandomi le solite maree di merda dai soliti detrattori di Pete, concludo: Delivery è un gran pezzo, Pete è sempre Pete, e attendo impaziente "Shotter's Nation". Amen.

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