Correva l'anno 1998, e 4 ragazzi Svedesi pubblicano un album che ha fatto storia nel panorama Rock scandinavo: "Total 13". 13 (mi sembra ovvio) tracce, per 40 minuti di musica, dove i Backyard Babies esplicitano tutto il loro stile e la loro aggressività, facendo di quest'album un vero MUST degli anni '90.
Si parte con "Made Me Madman", che non lascia scampo ad una prima considerazione: quest'album è uscito con mentalità e presupposti differenti rispetto al debut "Diesel & Power", album Glam dalle diverse doti. La chitarra di Dregen accompagna la prima canzone quasi per intero, ed assieme a quella del cantante Borg riescono a dare all'album una sonorità Rock 'n Roll ma con un pizzico di Punk e Glam. Beh, direi un accoppiata vincente a giudicare dall'album... Si passa alla seconda canzone, "U. F. O. Romeo", vera esplosione di punk 'n roll, dove il vocalist, dalle capacità non eccezionali, riesce in modo naturale ad accentuare lo spirito hard della band, con un cantato veloce e mai fuori luogo (come invece, ahimè, molti gruppi fanno oggigiorno). La terza traccia è forse la canzone che ha fatto più successo tra le migliori dei BYB, ossia "Highlights", un lento (ma nemmeno troppo) con un'atmosfera che nemmeno loro, con episodi negli album seguenti, sono riusciti a ricreare. Il riff iniziale fa capire che non è una canzone al cardiopalma come le 2 precedenti, ma ogni elemento di questa traccia appare aggressivo, giusto e al momento stesso aggraziato... da ascoltare. La quarta traccia, "Get Dead" non rappresenta uno dei capolavori di questo album, anche se, come potrà confermarvi chi come me ha quest'album, non ci sono canzoni brutte o pezzi aggiunti per caso. In generale troviamo prima e seconda chitarra molto affiatate, con Dregen che colma ogni strofa con i suoi immancabili assoli. Ed eccoci a "Look At You", primo singolo e canzone di punta dell' album (almeno secondo il successo del singolo), orecchiabile, veloce, potente e quasi perfetta nei suoi troppo pochi 2 minuti e 44 secondi.
Successivamente troviamo "Let's Go To Hell", altra tra le canzoni più veloci e orecchiabili, con la batteria a scandire un ritmo particolarmente riuscito; "Spotlight The Sun" non cala di certo dal punto di vista della qualità, con un'azzeccato coro che accompagna il ritornello: riuscita. "Balled" rappresenta la seconda canzone "pacata" di queste 13 perle del rock scandinavo, mentre arrivato alla traccia n. 9 troviamo la mia preferita: "Ghetto You". Veloce? Molto. Il coinvolgimento creato da questa canzone è fulmineo, il riff e il cantato vogliono acchiappare chi ascolta, riuscendoci, assieme a cori e assoli che sembrano scontati nella loro perfezione, ma alla fine si capisce che non è cosa da poco creare canzoni così immediate, difficili nella loro semplicità. Segue "Subculture Hero", che non esce dai canoni di canzoni precedenti, mentre un discorso a parte va fatto per le tre canzoni finali. "Bombed (out of my mind)", "Hey I'm Sorry" e "Robber Of Life" sono tre gemme, originali, ROCK, veloci, e sicuramente vi faranno cantare, con il testo sottomano!
Ultima nota per l'ultima traccia, che ristulta uno dei pezzi migliori dell'album, assieme a "Highlits" "Look At You" e "Ghetto You". Ma si può parlare di pezzi migliori quando quest'album è stato nello stereo per quasi un mese senza mai dover saltare una canzone?? No, non credo. Spero di essermi spiegato bene in questa recensione, ma credo che ascoltando "Total 13" capirete da voi, i capolavori del rock parlano da sè.
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