A due anni dallo scioglimento dei New Order, la lunga storia iniziata con i Joy Division prosegue ora con questa band dal nome sontuoso, scelto in omaggio al film cult "Il cattivo tenente" (con Harvey Keitel). Probabilmente non ci sarà più nessuna riunione postuma dei New Order. Stavolta Peter Hook l'ha fatta grossa e gli altri membri della band ne hanno avuto le scatole piene. Il nome del gruppo non comparirà in nessuna nuova produzione, perché Hooky detiene un terzo dei diritti ed i cavoli legali (anche se in tribunale Hook e Sumner ci sono già finiti tre lustri orsono) non piacciono a nessuno. Torniamo al presente: chiuso ianni fa il capitolo Electronic, Bernard Albrecht (in arte Sumner) ha dato vita ad un terzetto (piuttosto allargato), che oltre a sé comprende Phil Cunningham (ultimo membro aggiunto dei New Order) e Jake Evans: tre chitarre e due voci che si alternano tra una traccia e l'altra. Batterista è Stephen Morris (New Order, andrà in tour ma non è un membro ufficiale del gruppo), bassista è Alex James dei Blur (ma in tour non ci sarà).

Il risultato è un album il cui avvio profuma di Manchester ad ogni solco (già, nell'edizione superlusso c'è anche il doppio vinile, ammesso che importi a qualcuno). Dieci tracce che dei New Order ricordano soprattutto l'assenza del più influente bassista degli ultimi trent'anni del pop inglese, Hooky. Il basso è solo sfiorato, aleggia in memoria di ciò che è stato e che ora viene evocato dalle tre chitarre. Dieci tracce con un inizio assai godibile: "Sink Or Swim", "Twist Of Fate", "Summer Days On Holiday" e "This Is Home", rappresentano l'apertura più fresca dei dischi di Sumner fuori dal tormentone New Order. Le sei restanti tracce non emanano lo stesso profumo e passano, dopo i primi due-tre ascolti, nella sezione "uffa..". Si chiude con la ballatina finale, che non lascia rimpianti.

Si tratta di un pop orecchiabile e decisamente "radio", che in Inghilterra smuoverà quelle ceneri di fans che sono sparse sulla cometa orfana degli Oasis. Assomiglia alle ultime cose degli Electronic di "Twisted Tenderness" e, paradossalmente, rimanda all'impatto iniziale dei Monaco di Peter Hook, specialmente con "Sink Or Swim", il singolo già in circolazione. L'album esce il 5 ottobre in UK. Da incallito fan dei New Order, il sottoscritto ricorda di aver amato oltremisura almeno la metà della loro produzione, illuminata di pietre miliari ("Blue Monday") e costellata qua e là di passi incomprensibili ("Run"), nonché di aver assistito a Torino alcuni anni fa all'esibizione di una band capace di fare grandi cose nonostante l'evidente stanchezza e la malcelata insopportabilità tra Sumner e Hook, da oltre dieci anni sull'orlo della lite ogni cinque minuti. La morale in questo caso è: "Torna a casa, Petey!". Non tornerà, nonostante le mie suppliche.

 

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