I Bakerloo sono un gruppo londinese nato nel '68, prendendo spunto per il nome da una linea della metropolitana. Siamo di fronte ad una delle più interessanti leggende della scena minore progressiva inglese.

La formazione è un trio chitarra/basso/batteria composto da Dave "Clem" Clempson, chitarrista ma anche cantante e tastierista, Terry Poole al basso e Keith Baker alla batteria. Lo stile della band è un ottimo esempio della fusione tra gli stilemi del blues bianco e le tentazioni prog classicheggianti di quel periodo. L'omonimo disco uscito nel 1969, primo e ultimo per la band, presenta sette tracce, abbastanza interessanti per la proposta ispirata, anche se non sempre molto originale, vedi la buona prova bluesy di "Bring It On Home". L'opener "Big Bear Ffolly" è invece un frullatore di note impazzite, sospesa a metà fra il blues e il jazz. La terza traccia ("Driving Backwards") presenta una rilettura della Bourée di Bach, memore dell'interpretazione dei Jethro Tull.

"Last Blues" è un lento prog, molto lento, ma molto lento, fino ai due minuti e mezzo, dove si sveglia e viene fuori impetuosamente dal sonno in cui si era arenato, con un assolo coinvolgente, uscito dalle mani del talento di Clem Clempson, per riaddormentarsi due minuti più tardi, questa volta fino alla fine del pezzo. Degni di nota anche l'underground blues di "Gang Bang", il blues di "This Worried Feeling" la lunga improvvisazione al limite col free jazz di "Son Of Moonshine".

E' in definitiva un disco teso e compatto, dal forte impatto sonoro, che venne accolto molto bene dalla critica. Peccato che la band durò pochissimo: uscito l'album Clempson accetta l'invito ad entrare a far parte dei Colosseum, mentre Poole e Baker si sposteranno nei May Blitz.

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