A volte i dettagli fanno la differenza. Ogni più piccolo particolare dona emozioni, stupisce e affascina.

Cammino sulla stradicciola sterrata, l'ombra dei maestosi larici ingialliti mi protegge, mi avvolge. Con la mia inseparabile macchina fotografica cammino e ammiro la natura di ottobre, alla ricerca di qualche scatto interessante. Ed eccolo. Una piccola foglia verde, nascosta. Goccioline di rugiada sulla sua liscia superficie. Zoomo, scatto. Ecco i dettagli che fanno la differenza. Come nel cd che sto ascoltando in cuffia, il nuovo dei Balmorhea. Musica fatta di dettagli, di suoni nascosti che quando li scorgi ti riempiono di gioia. "Days", celestiale brano di quasi nove minuti, raccoglie l'essenza della band. Musica fatta per entrarti dritta sottopelle, nel cuore e non uscirne più. Le chitarre accompagnano per mano il pianoforte, cullato da una base percussiva mai invadente.

Proseguo. Cammino a passo lento, con il sole tiepido di ottobre che mi riscalda la faccia. Noto dei ramoscelli secchi alla mia sinistra, muoversi dolcemente al ritmo della brezza che scende dalle montagne già innevate. Una ragnatela costruita alla perfezione ballonzola appesa tra i rami, illuminata da un raggio di luce. Mille colori le si creano intorno. Circoletti di colore che ornano la tela. Zoomo e di nuovo scatto una fotografia. Oggi è la giornata giusta, penso. Violino e chitarra acustica sono i protagonisti di "Fake Fealty", uno dei brani più rock del disco dei Balmorhea. Quando meno te l'aspetti ecco la chitarra elettrica che irrompe e ti ammalia. Ho il cervello pregno di questi suoni spettacolari, di queste note che paiono fatte apposta per darmi quella scossa che mi serve. Un capolavoro, lo metto in loop e lo riascolto per due, tre volte di seguito. "Dived" è l'ennesima prova della bravura della band. Ho i brividi quando sento gli archi salire d'intensità, implodendo poi nel delicato suono del piano. Il post-rock ha da sempre la capacità innata di emozionare, ma questa volta i Balmorhea hanno portato questo genere ad un livello diverso, un livello sopraffino e coinvolgente come non mai.

Continuo il mio cammino e non riesco a non sorridere. I miei passi leggeri non spaventano un piccolo scoiattolo che mi attraversa la strada poco avanti. Si blocca e mi guarda. Io, lento e silenzioso, mi accuccio per provare a fotografarlo. La sua lunga coda rossa e morbida, le sue zampette anteriore davanti al muso. Mi batte forte il cuore, è la prima volta che riesco ad avvicinarmi così tanto ad un animale del bosco. Al clic della macchina fotografica lo scoiattolo scappa e si arrampica rapido sul tronco di un albero. La fotografia però è riuscita. Sono al settimo cielo. Mi siedo su una panchina a lato del sentiero. "Jubi" mi allieta con i coretti in sottofondo. Di nuovo quei dettagli, di nuovo quelle emozioni che scaturiscono dalla musica. Nella seconda parte del disco si fa spazio l'etereo, spaziale suono prettamente ambient. Basta scariche di rock, basta sfuriate di ritmo. Solo rilassatezza e pace dei sensi. "Shore" è delicata e fa sognare. Non contiene altro se non una chitarra elettrica sfiorata da dita leggere. "Pyrakantha" invece ha il pregio di essere l'ottima prova di come da un primo momento maliconico si possa passare all'allegria solo inserendo qua e là una batteria e una chitarrina ariosa. I dettagli che fanno la differenza, i particolari che emozionano.

Salgo in macchina appena prima che una debole pioggerella cominci a cadere dal cielo ora totalmente coperto. Il tempo cambia in fretta qui in montagna. Guardo soddisfatto i miei scatti di oggi. Primi piani e macro sono i protagonisti. I dettagli hanno reso queste mie fotografie interessanti, hanno dato a questi scatti l'elemento che più è importante per fare la differenza. L'emozione. E come nella mia passione per la fotografia, anche nella musica serve l'emozione. I Balmorhea ci sono riusciti, confezionando uno degli album più coinvolgenti degli ultimi tempi. Dieci brani che infondono gioia, speranza. Un turbinio di sensazioni senza fine. Una piacevolissima ora piena zeppa di emozioni vere. E alla fine di tutto arriva "Pilgrim", la traccia conclusiva, che riporta a quei dettagli nascosti, a quei tesori preziosi che una volta scoperti non possono più abbandonarti. Gioisco nell'ascoltare quest note, e gioisco nel constatare come le mie passioni ancora riescano a stupirmi e ad emozionarmi.

Perchè sono i dettagli e le piccole cose di ogni giorno che ti rendono felice.

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