Il punk italiano, risente spesso di molti difetti, uno fra tutti la tendenza a riprendere modelli stranieri ormai collaudati ma privi di interesse. Non è certo a questo genere musicale che si chiede dunque di proporre qualcosa di radicalmente nuovo. Io mi accontento di divertimento, credibilità e voglia di suonare!
Tutto questo nelle "Bambole di pezza" c'è e non è poco.
Inoltre, come già avrete capito, si tratta di una band di ragazze (ragazzacce?) e chi non è insensibile al fascino femminile non può ignorare la bella voce di Ary, i testi tutti al femminile ma sempre grintosi e seducenti e infine una presenza scenica che nel disco si può solo intuire ma non è affatto secondaria.
Per avere una chiara idea del genere proposto dal gruppo si potrebbe fare il maschilista e divertente gioco di associare ad ogni canzone un riferimento ad un omologo gruppo di maschietti...vediamo: "Le streghe" ricorda le Pornoriviste, "Peace & Love" si avvicina ai Punkreas, "Stato puro d'odio" ricorda i Derozer.
C'è però anche l'embrione di una ricerca compositiva interessante in chiave futura: l'acustica "Be in your mind", "Crash me" con un'intro basso e voce davvero riuscita e soprattutto "Squarci d'immagine", a metà tra Afterhours e i Diaframma più elettrici. Se almeno metà delle tracce avessero avuto questa freschezza il voto sarebbe stato migliore.
"Se vuoi puoi possedermi, ma poi lo sai che sarò io ad averti?..." Che dite rischiamo?
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