"Sono le prime luci dell'alba. Tra pochi minuti, dal monte dell'Abbazia di San Michele Arcangelo comincerà lenta la processione dei Misteri. Alle prime note della banda una incontrollabile emozione riga di lacrime i volti di migliaia di fedeli. [...] Sono angosce accumulate, nodi e ansie che si sciolgono anche per chi devoto non è", e come non commuoversi, più o meno devotamente, al sopraggiungere dei vibranti squilli di un soffio emozionato, seguito da un corteo di cadenzati clarinetti, tromboni, tube, trombe, flicorni e corni, che apre la celeberrima "Jone", marcia funebre, scritta nel 1858 da Enrico Petrella, ed ancora oggi celeberrima nelle regioni del Meridione d'Italia.

Un album prezioso perché raro: sette tracce "difficili" suonate da una banda di giovani (il più anziano, nel 1997, anno in cui è avvenuta la registrazione allo studio Esagono di Rubiera, ridente paesino tra Reggio Emilia e Modena, decisamente lontano dallo Jonio, aveva 21 anni; il più giovane non ancora 15) siciliani d'Oriente, nati tra Catania e Siracusa, capitanati dal Maestro Rosario Patania (Roy Paci quanno vuo' fa' l'americano), innamorati delle tradizioni regionali di una terra di confine e di conquista che ha saputo suggere dalle molte Culture che l'hanno visitata quel che avevano di meglio da proporre. E allora sentiamo echi, lontani, di sonorità arabe, federiciane seconde e, più vicini, di marce militari e di cavallerie rusticane mestamente al passo. Scopriamo affinità insospettabili (per noi ingenui usufruitori di musica senza conoscenze radicate nell'humus sonoro da cui spuntano delicati steli come questa nostra "Passione") con i ritmi tarantolati di Goran Bregovic e con le colonne sonore dei capolavori di Federico Fellini (ed infatti Davide Ferrario, nel suo ottimo "Dopo Mezzanotte", fa incetta di Banda Ionica per enfatizzare i momenti onirici); evidentemente Nino Rota e, a rimorchio, Nicola Piovani, nel comporre, hanno sbocconcellato questa succulenta primizia meridionale, sapiente e sapido connubio di dolci cassate, dolorose ‘nduje e commoventi cipolle rosse. Melodie che, come giustamente ci fa notare il gradevole libretto con introduzione espressa in 3 lingue, permettono di "mettere in mostra le proprie lacrime scaricando la tensione, eliminare il malessere, trarne beneficio". Musica catartica psicoterapeutica.

Questo disco vi spiegherà perché un funerale nel Sud d'Italia è seguito da un abbondante rinfresco, e perché l'abbondante rinfresco è seguito da settimane di sentito lutto. Gioia e dolore compenetrati nella stessa nota, nello stesso strumento ossidato dalla salsedine di un mare che dà e toglie, origine e meta della vita che "Passione" celebra.

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