Ho messo la copertina alternativa, perchè io sono un alternativo, tiè!
Rumori sconclusionati, suoni da altre galassie.
Questo è quello che ho pensato subito dopo la traccia conclusiva Amen, della portentosa durata di ben 25 minuti! 25 minuti di pazzia, di sclero totale, di confusione, di delirio acustico. Per non parlare dei restanti 47 minuti di altrettanto casino, puro casino difficile da digerire tutto d'un pezzo.
Sì perchè si potrebbe benissimo dire (ed è giusto comprendere chi afferma ciò) che nel loro psiche-noise-garage-prog-space-shoegazing-drone-noise rock (tutt'altro che puristi i ragazzi, eh?) alla lunga questi Bardo Pond (con all'attivo un altro grande album quale Amanita) risultano noiosi, pesanti, stancanti, spesso privi di idee e ripetitivi; casino fine a sè stesso tutto sommato, bisognoso di ripetuti ascolti per lasciarsi convincere, o destinato al rapido cestinamento se la pazienza non è la vostra virtù.
Se il buon Bufo Alvarius (simpatico rospetto a cui piace infliggere allucinazioni ai suoi amanti) non fosse solo tropicale, ma si potesse trovare anche qui in Italia, io lo bacerei per ore e poi andrei ad ascoltarmi di corsa questo disco.
P.S. Sono l'unico che pensa che questo ciddì sarebbe stato molto più godibile senza le voci di sottofondo? (talvolta fuori posto)
Carico i commenti... con calma