"Codename Dustsucker" non è un disco, è un labirinto sonoro senza via di uscita, un'elegante e cruda rappresentazione della nostra vita quotidiana, tradotta su pentagramma.

Scritto in un mondo in cui velocità, conformismo e ipocrisia si abbracciano, ne elogia invece la lentezza, la spontaneità e la sincerità. Sembra disordinato, a volte oscuro a volte sereno, in certi punti estremamente malinconico e sofferto Il tempo è la chiave : esso infatti rallenta progressivamente,  fino a fermarsi. Come a dire "Fermati un secondo con me".

Perciò, innanzitutto, questa è musica di riflessione.

Ma cosa c è qui di diverso da Hex?

Tutto.

A cominciare dalla voce meno immatura di Sutton. Qui infatti la componente vocale acquista sicurezza, carisma ed un travolgente calore, valore aggiunto che prima un pò passava in secondo piano.

Le chitarre abbandonano gli arpeggi echeggianti, il chorus lascia lo spazio ai giri di chitarra acustica, alla rumorosità, alle interferenze ambient, alla sperimentazione. Spessovi capiterà di psicanalizzare ogni rumore e di dargli una precisa collocazione, invano , perchè come ho detto prima, vi trovate in un labirinto.

Non è Hex 2, ma la sua naturale evoluzione e maturazione. Lo completa.

"The Black Meat" è il sunto della band, forse il loro miglior brano in assoluto. Non ha capo, ne coda. Semplicemente parte e va per la sua strada. La batteria scandisce un tempo trascinato da se stesso, il basso è suonato in giacca e cravatta, il mood solare e raffinato. 

Quando parte l'assolo di tromba è amore a primo ascolto.

E' vero,in certi punti sembra l'incrocio dei Massive attack di "Mezzanine" con i Sonic Youth di "Washing Machine", ma è tutto cosi intensamente personale, limpido e scorrevole.

Le sonorità jazz sono ancora presenti in modo massiccio, anzi in certi punti prendono il volo gli assoli di tromba, le percussioni allo xilofono, il groove del solito e geniale basso, le dolci note di un pianoforte.

Ma la novità è l'uso copioso dell'elettronica, che è usata con sconvolgente maestria. Essa infatti non rovina il sound,lo riempie, lo porta verso altri lidi, ancora più a fondo.

Ad esempio, "Inqb8tr" ti obbliga a rimanere sott'acqua, in apnea. La musica procede e tu sei ancora immobile, c è un momento che adoro in cui c è un riverbero di voci e di striduli di chitarra elettrica. Quello è il momento in cui riemergi, per poi riaffondare.

Pause e riprese, lentezza ed esplosione, armonia e rumore.

"Rose" è la mancata colonna sonora di Blade Runner per intenderci. Un crescendo epico, che riprende i paesaggi notturni di"Pendulum man" e li avvolge nella pioggia . 

Ovviamente questo gruppo porta alla malattia, per forza, e se lo vuoi apprezzare devi lasciarti trasportare, come nella vita tra l'altro no? Come si fa ad affermare di avere avuto un esperienza, che sia bella o brutta, se non ci hai messo l'anima ? Siate aperti, è questo il messaggio. Chi li conosce già capisce bene di cosa parlo.

"Codename Dustsucker" è per chi ha bisogno di rallentare o di fermarsi un pò, per trovare un appiglio, per prendere fiato o semplicemente riflettere ascoltando musica.

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