Basement 5! Ca**o!

Trovate assolutamente questo disco, e poi correte a ringraziarmi!

I Basement 5 si formarono a Londra nel 1978. Dopo vari cambi di vocalist: Winston Fergus prima, Don Letts poi (conoscete Don Letts vero?), infine Dennis Morris... sarà sua la voce sgolata che andrete ad apprezzare in questo disco; alla batteria Richard Dudanski ex 101ers, Bank of Dresden, Tymon Dogg & The Fools, The Raincoats, Public Image Ltd, Cristo e La Madonna, alla chitarra un certo J.R., infine al basso/contrabasso troviamo un fenomeno, tal Leo "E-Zee Kill" William. Questa band cercò di unire la dilagante tendenza punk londinese a sonorità squisitamente reggae/dub... e ci riuscì perfettamente. I loro testi trattano tematiche come la disoccupazione, gli scioperi, il razzismo e la povertà della classe operaia nella Gran Bretagna dell'era Thatcher. Una delle loro prime performance fu al Rainbow durante il giorno di Natale del 1978, dove aprirono per i Public Image Ltd. (e ho detto tutto!)

Il disco è una sorta di compilation, che esce nel 1992 per la Island Records, contiene sia le 5 tracce di "In Dub" (1980, sempre per la Island Records e prodotto da Martin Hannett, mica cazzi!) più altre 9 tracce. E' praticamente il riassunto dell'intera carriera di questo gruppo-meteora, (se si esclude il singolo d'esordio autoprodotto "Silicon Chip/Chip Butty") che non va, ahinoi, oltre il 1980.

Si comincia con il punk di "Riot"; immediatamente l'accento jamaicano di Morris ci suggerisce che non ci troviamo di fronte ad una qualsiasi punkrock band. Punk-reggae... Reggae che sale più in superficie nella tracce seguenti: "No Ball Games", "Hard Work" e "Immigration" (forse la migliore traccia del disco). Batterie in levare, basso dubbone, chitarre e voce che sembrano urlare e chiedere aiuto. Non c'è dubbio è reggae! Ma è un genere di reggae mai sentito prima... La commistione con il punk è perfetta. Segue "Last White Christmas", decisamente più punk delle precedenti, probabilmente la canzone più famosa e nota dei nostri cari. "Heavy Traffic" mantiene il punk di "Last White Christmas" (anche se la parola "punk" comincia ad andarci sempre piu' stretta). "Union Games" (altro picco di questo disco) "Too Soon" e "Omega Man" mantengono alto il livello e chiudono in bellezza questo gioiellino: con le chitarre che quasi skretchiano (... e vorrei fare una domanda a Tom Morello), bassi irresistibili e la voce di Morris sempre più ovattata.

Le ultime cinque tracce ("Paranoiaclaustrophobia Dub", "Work Dub", "Games Dub", "Immigrant Dub" e "Holocaust Dub") non sono altro che le versioni dub di alcune canzoni sopra recensite (come già detto contenute ne "In Dub", vedi sopra)... una degna conclusione.

Che dire... non posso certo affermare di aver ascoltato tutta la musica del mondo, ma raramente una band mi ha colpito ed entusiasmato come i Basement 5, raramente ho ascoltato fusioni cosi azzeccate e travolgenti. Peccato non abbiano continuato a fare dischi!

Disco fondamentale per gli amanti del "genere"... e non!

Uno spasso!


Qui alcuni collegamenti youtube

"Riot

"Last White Christmas"

"No Ball Games

"Immigrant Dub"

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