BATTISTA – LA FAME NERA (Costello’s)

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Ci va giù pensate Battista con i testi di La fame nera. Schiavo è un graffio in faccia in odore di sado masoch.. (Mi vendo il corpo a poco prezzo./Mi farei scopare senza rispetto. /Lei ama avermi con il cappio sul collo./ Lui ama avermi solo sotto controllo) Amore malato che.. va bene anche così pur di non stare da soli. Controllati è ancora un brano con testi ancora crudi e grondanti sesso (Mi scopi per sentito dire /Perché non si sa che cosa fare /Mi scopi senza una ragione/ Perché lo fanno le Pornostar) dove comunque al di là del glam e dello “sboccato Battista fotografa bene come ci si usa e non si ama al giorno d’oggi. Approcci deraglianti all’amore che invece con brani poetici e sognanti come M’innamoro e Indaco ci fanno tornare a sperare nel bello. Il tutto supportato da beats mai scontati che sanno di slow electro, a cui Battista accosta chitarre elettriche arpeggiate che confondono le acque di un panorama rap (se di rap si può parlare per questo disco) che non sa pensare, che non sa amare, che usa e si fa usare come schiavi con catene invisibili che nemmeno hanno la consapevolezza di avere

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