Detesto le antologie e quando c'è da esplorare il sound di una band a me sconosciuta, preferisco sempre acquistare un live. E solitamente io stesso tendo a consigliare album registrati dal vivo a chi mi chiede un consiglio sul primo acquisto.

"Swing the Heartache - The BBC Sessions" è stato il primo disco dei Bauhaus che ho comprato. L'indecisione tra questo e "Press the Eject and Give Me the Tape" è stata forte al momento dell'acquisto, ma considerando che quest'ultimo va accompagnato inevitabilmente a "The Sky's Gone Out", la mia scelta è caduta sulla raccolta delle sessions registrate per la radio inglese tra il 1980 e il 1983. L'album è stato pubblicato molto tempo dopo le suddette registrazioni, nel 1989, quando ormai i Bauhaus non esistevano più, e, sebbene abbia scoperto in seguito che dalla critica non è stato mai del tutto apprezzato, questo disco raccoglie gemme di assoluta bellezza a mio (e sicuramente non solo mio!) parere: versioni embrionali di pezzi che poi sarebbero entrati a far parte di capolavori quali "In the Flat Field" o l'osannato "Mask", o ancora diventati b-sides di singoli di successo, come l'inquietante e weimariana "Departure" concepita nel 1982.

Il disco è diviso in cinque parti: la prima e la terza sono costituite dalle Peel Sessions registrate rispettivamente nell'inverno del 1980 e nella primavera del 1982, mentre le altre sono tratte dagli show si David Jensen.

I momenti più alti di questo vero e proprio documento sono le malinconiche, struggenti "The Three Shadows Part 2" e "Silent Hedges" e tutta la prima parte del disco, composta da "A God in an Alcove", "Telegram Sam" di Marc Bolan dei T-Rex, "Double Dare" e "The Spy in the Cab" che da sole valgono l'intero acquisto. E poi le cover di "Ziggy Stardust" di Bowie e "Third Uncle" di Brian Eno.

Un ottimo inizio, insomma, per chi non conosce ancora i Bauhaus. E un indispensabile per i nostalgici del dark wave genuino.

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