Annichilente.
Questo è la parola che mi viene in mente dopo aver ascoltato questo disco. I Bazzah sono un gruppo proveniente dalla Malaysia, nazione avente un buono sviluppo di gruppi Black, ma quasi mai duraturi.
Il gruppo nasce nel 1993, stesso anno in cui rilasceranno la demo "Necromancy". L'attesa per il primo Full-Lenght non sarà breve, infatti occorrerà aspettare fino al 1999, con l'incisione di "Death Is All I See...", album che mi appresto a recensire.
Già dalla prima traccia è possibile capire lo stile della band, ovvero un Black Metal estremamente primitivo, angosciante, ma non di scarso tasso tecnico; a livello di strumenti i Bazzah dimostrano una discreta preparazione. La seconda "The Apparition" continua il discorso intrapreso dall'opener, estremizzando ancor di più il fattore angosciante del gruppo, con riffs ripetitivi ed una voce acida e sepolcrale. La successiva "Priestess" è un assalto frontale volto ad annientare tutto ciò che si parà contro l'armata Bazzah, quasi esasperante in alcuni punti. Si prosegue con l'inizio quasi pacato di "Breath Of Dragon" la quale si rivela una delle migliori canzoni del lotto, anche grazie all'accelerazione spietata posta a metà. La devastante "Incantation" continua con prepotenza a lavorare sui timpani dell'ascoltatore, che a questo punto si trova completamente immerso in uno scenario di distruzione.
"Widow Lust" è la canzone più lunga del lotto, a tratti anche noiosa, ma non da bocciare completamente grazie a dei discreti spunti a livello strumentale. Poste nel finale due ottime tracce, la diabolica "Witch Queen", con il riff più azzeccato del disco, una piccola gemma sepolta in un marasma di devastazione sonora; in chiusura abbiamo "Serpent King", la song più particolare con un finale quasi melodico. Un problema solito di questi gruppi così underground è la produzione, che dire, in questo caso non è neanche così male come ci si poteva aspettare, in fin dei conti gli strumenti si sentono tutti, forse in qualche frangente la batteria risulta un pò sotto tono.
In conclusione, questo "Death Is All I See..." è un album apprezzabile per tutti i Blackster che basano i loro ascolti sui lavori old school, ed in questo lavoro potrebbero trovare episodi molto piacevoli.
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