“Nihil sub sole novum” (Qohelet, 1,9)

“Nothing is new and neither are you” (Victoria Legrand)

Non v'è nulla di nuovo sotto al sole, dice la Bibbia. Niente di nuovo e nemmeno tu lo sei, conferma la Legrand in “Majorette”, traccia d'apertura del sesto album dei Beach House.

E non c'è niente di nuovo neanche in “Thank Your Lucky Stars”. Nulla di più e nulla di meno rispetto a quanto ci avevano già (piacevolmente) abituati con gli album precedenti. Un suono, tra l'onirico e il melodico, che è immediatamente riconoscibile; una formula (basata su tastiere e chitarra) reiterata, ma che non stanca mai.

La magia della musica del duo di Baltimora è evidente fin dai primi secondi della già citata opener “Majorette”. La successiva “She's So Lovely” troverà i favori dei fan dei Beach House di “Devotion”, mentre “Common Girl” richiama la progressione di “On The Sea” inserita in atmosfere vicine al loro esordio omonimo. “All Your Yeahs” è più aperta, diversa dal solito e (nella parte finale) con una tastiera seventies-oriented, che per non so quale motivo mi ricorda gli Abba di “Dancing Queen”.

Parziale novità di “TYLS” è la presenza di una chitarra maggiormente in evidenza: Alex Scally si prodiga in un vero e proprio assolo in “One Thing” e in una bella svisata che costeggia ambienti noise in “Elegy To The Void”. Quest'ultima è un chiaroscuro in cui le ombre che dominano la parte iniziale sono squarciate, nella seconda parte, dalla luce emanata dalla linea di chitarra.

La voce della Legrand acquista un ruolo più centrale in particolare in “The Traveller”, in cui citano esplicitamente i Monster Movie (spin-off degli Slowdive), e in “Somewhere Tonight”, vera e propria perla relegata in chiusura. Una canzone dall’andamento anni ’50 immersa in una dimensione atemporale, un lento ballato ad occhi chiusi che sembra poter durare in eterno.

La musica dei BH è fatta della stessa sostanza dei sogni, e “Thank Your Lucky Stars” non fa eccezione. I Beach House ci relagano un'altra opera fedele alla loro storia musicale, che li vede eredi (quasi) incontrastati dei Cocteau Twins. Alex e Victoria, mantenendo pressoché inalternato il loro marchio di fabbrica, riescono nell'impresa di non tradire mai le aspettative di chi li ascolta.

Oops!…They Did It Again

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