Non è mai facile parlare d'hip-hop. Il genere è fin troppo facile agli stereotipi e alle diffamazioni, complici anche i mass-media sempre pronti a darcene un'immagine glamour e stantia. Ma stavolta parliamo di un hip-hop lontano dai riflettori e magari anche underground.

Beans è famoso nell'ambiente per essere stato uno degli mc dell'AntiPop Consortium, una delle crews americane più riottose ed all'avanguardia, e questo 'Tomorrow Right Now' è il suo secondo disco: un lavoro completamente teso ad illustrare uno stile personalissimo e molto lontano dal mainstream.

La prima peculiarità a colpire è il rapping del nostro, dinoccolato e quasi aritmico, piuttosto solipsistico e menefreghista delle basi. Quest'ultime comunque non sono mai di bassa qualità, bensì il più delle volte ben congegnate ed originali: ascoltate attenti la parodia r'n'b di Phreek The Beet, Mearle che pare uno pseudo-telegiornale glitch da lande desolate oppure il sottofondo trance assai minaccioso di Raping Silence (non fosse per la cadenza ironica della voce diresti che è tornato il Tricky aggressivo di un tempo). E forse Toast non avrebbe sfigurato in 'Blemish' se David Sylvian fosse stato un rapper...

Alla lunga quest'opera può un po' stancare, troppo piglio snob non paga e la presa in giro tanto meno se abusata; ma altri pezzo sono buoni: Rose Periwinkle Plum assai lirica per quanto malata, una Slow Broken da incubo, la conclusiva e a suo modo morbida Walking By Night e soprattutto Crave che, sorretta solo da uno scarno human beatboxing, è forse il simbolo di una sana tendenza a togliere, quasi un cammino per raggiungere una sorta di ascetismo hip-hop, pericoloso sì ma più convincente di tanta bulimia stilistica ultimamente assai di moda.

 

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