Se una cosa è certa è che il folletto biondo di LA non è in crisi di creatività. Ci sono più stili, sonorità e generi in questo album che nella produzione decennale di intere etichette. Ma prendiamo anche atto che le impareggiabili melodie di "Sea Change" erano una perla destinata a rimanere unica. Beck, il vero Beck Hansen, sembra stare da un altra parte, e forse nessun album come questo "The Information" ha provato a racchiudere gli sconfinati orizzonti musicali su cui si muove, senza peraltro riuscirci completamente. Il tutto al costo di una discontinuità e di disomogeneità ormai eccessive e quasi irritanti.
Impossibile tentare di descrivere l'album in maniera organica, bisognerà per forza farlo traccia per traccia perchè ognuna è un mondo a sé.
Il disco si apre con "Elevator Music" un hip hop con sonorità da country lo-fi del genere "Odelay", peraltro già recuperate nel precedente "Guero".
Che questo album sia un deciso passo avanti rispetto al suddetto "Guero" lo si sente in "Think I'm In Love" un gioellino pop con quegli archi che fanno capolino sul finale, quando meno te lo aspetti. Beck compone ancora cose impareggiabili.
"Cellphone's Dead" è l'imbarazzante primo singolo di questo album. Hip hop privo di originalità, con siparietti strumentali al limite del kitsch. Beck sa anche rovinare tutto.
Sei già confuso e arrivano due pezzi da strappare il fiato, "Strange Apparition" un orecchiabile mix di sonorità alt-country che può ricordare gli American Music Club, e poi "Soldier Jane" (bellissimo il video psichedelico, correte su YouTube) splendida ballata in stile tipicamente Beck (e qui siamo più dalle parti degli Yo la Tengo, tanto per intenderci).
Poi il biondino torna agli esordi con "Nausea", infila un pezzo lento con "New Round", strizza l'occhiolino al trip hop con "Dark Star" e "We Dance Alone" (ma è Beck o sono i Massive Attack?), sembra omaggiare i Blur prima maniera in "No Complaints", da il peggio si sé nelle cacofonie di "1000BPM", fa divertire il suo produttore Godrich con "Motorcade", piena di effetti digitali all'inverosimile così come la successiva title-track "The Information" che pure è uno dei pezzi migliori, fa il verso agli Air in "Movie Theme" e chiude con "The Horrible Fanfare/Landslide/Exoskeleton" dieci minuti di musica ambient psicotica, colonna sonora dei fantasmi beckiani.
Insomma un album faticoso, come questa recensione, che è difficile anche giudicare e ti lascia un sapore dolce amaro in bocca. Sicuramente l'opera di un genialoide più che di un genio. Probabilmente Beck è l'unico autore in circolazione in grado di incidere un album vasto e complesso come questo, ma rimane il dubbio che tutta l'operazione sia fatta più per stupire che per conquistare.
Il DeRecensore si astiene dunque dal voto preferendo lasciare ai posteri l'ardua sentenza.
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