"Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso... Poi Mirko finita la pioggia incontra e si scontra con Licia e così..."

Il resto, come sappiamo, è storia.

Siamo di fronte al primo cartone animato che vede, come protagonisti, delle vere e proprie rock star (nipponiche!?!), che ricalcano i modelli dei gruppi hair metal e sleazy rock anni '80, con un look post punk da far impallidire i Crass in persona.

La formazione vedeva: Mirko, il leader indiscusso, capello bicolore biondo ciuffato di rosso, chiodo, orecchino troppo da ribelle (portato solo live), unito a un look improponibile anche dal vecchio Axl Rose cotonato dei tempi migliori, alla voce (e che voce!), Satomi (cazzo di nome è Satomi?), capellone (viola!!) con un look da (finto) ragazzo perbene, talvolta bretellato, alle tastiere (l'intro di Lonely Boy farà scuola per molte band prog a seguire), Tony, bel tenebroso, nascondeva la sua timidezza sempre dietro ad occhiali da sole, alla chitarra, Steve al basso, capello ingellato con ciuffettino sulla fronte, mai una parola, ma con quel basso era il vero e proprio motore della band (la cavalcata di Freeway parla da sola) e Matt, il più brutto dei cinque, poverino, ma un vero e proprio martello dietro alle pelli.

Il disco apre con la sigla tormentone, cantata da una delle voci che più ci hanno massacrato gli zebedei da piccolini, onnipresente in ogni sigla, quella dell'ultima immortale Cristina D'Avena, che prenderà poi il posto stabile di Licia (Licia attizzava di più però..) nell'insulso telefilm che ha rovinato un mito!

Dopo il primo pezzo, un po' fiacco, ecco la prima perla: sto parlando della mitica cavalcata hard rock, un po' progressive, con un intro di chitarra da brivido, e un testo liberatorio, figlio della libertà figlia dei fiori, il vento, una spider, solo io e te.. Freeway... FREEWAY! Brividi e pelle d'oca sugli avambracci. Si nota già di che pasta sono fatti i musicisti, soprattutto il bassista, un vero e proprio metronomo, e il chitarrista che fa invidia a Petrucci per inventiva e assolo centrale. Freeway, freeway, I Need Your Love Tonight. E aggiungerei Yeah!

Se non ve ne foste resi conto da questa prima gemma, i quattro (Mirko non canta per lasciare spazio al virtuosismo dei compagni) c'è la strumentale Fire, tastiere che si intrecciano ad un gran riff di chitarra, unite ad un basso funky slappato, e batteria che detta il tempo con numerosi virtuosismi blues, stop & go e controtempi.. Attendiamo tutti il testo che condisca degnamente questo capolavoro.

Dobbiamo attendere ancora un po' perché c'è la mitica ballad "Lonely Boy": I Love you ma lo so, I Love you che per te io son.. Un ragazzo in rock & roll.. Solo questo e nulla più.. Remember? Con questo pezzo Licia, e penso tutte le ragazze al mondo, cade definitivamente preda del fascino macho e ribelle del bel bicapellocolorato.

La linea di piano è l'elemento portante del pezzo, la voce di Mirko è suadente e farebbe sciogliere nelle mutande qualsiasi persona del sesso opposto, gli altri fanno il loro dovere seguendo le magiche note di Satomi e le linee melodiche vocali del frontman.

Altro pezzo strumentale ("Baby I Love You") dove si conferma l'abilità degli strumentisti, ci tiene con il fiato sospeso, ma arriva un altro anello debole della catena "Andrea e Giuliano", inno all'amicizia tra un bambino, fratello di Mirko, che ha perso i genitori da piccolo e, come unico amico ha un gatto obeso, mangiatore di frittate ala locanda dello zio Marrabbio (cazzo di nome è Marrabbio?), padre di licia, uomo tutto di un pezzo e amante allo spasimo delle vecchie tradizioni giapponesi, quindi sul piede di guerra verso i capelloni rockers che tentano di ingardinargli la figlia. Struggente...

Per i pezzi migliori dobbiamo ancora aspettare perché i nostri beneamati ci piazzano prima la versione strumentale di "Freeway" tanto per ricordarci che sanno suonare come Dios comanda, quindi trova spazio (Ah, fottuta generosità), e qui un plauso parte spontaneo per il messaggio di amicizia che deve sussistere tra i gruppi, anche un pezzo del loro rivale androgino Shiller, altra figura di spicco nel mondo rock dell'epoca. Infatti il pubblico femminile era indeciso tra questo gran bel pezzo d'uomo, con il fascino ambiguo in bilico tra uomo e donna, e il macho Mirko.

Let me Feel è un grande lento strappalacrime, con un testo che graffia il cuore e ti manda dritto a volteggiare tra le nuvole. E qui arrivano i due capolavori: "Baby I Love You", messa subito dopo per accendere il confronto (maledette case discografiche, ne sapete una più del Diavolo).. Intro di tastiere e dolce armonia di chitarra, tappeto rosso per l'entrata in scena di Mirko che fraseggia d'amore:

"Vorrei vederti sai, ma so che non verrai
Sì perché tu non pensi a me
Ma io qui lo sai penso solo a te
Ti sogno sempre lo sai.

Chi lo sa se un giorno tu chissà
Mi cercherai chi lo sa
Ma per ora tu no, non vuoi pensar
Che io viva per te, solo per te.

Baby I love you I wonder thing undone
Baby I need you, vorrei vederti ma tu
No non vuoi venir, solo impazzirò senza di te".

Mai sentite parole più profonde e toccanti vero?
Da notare il fraseggio sopraffino e il sottile intreccio di parole, l'uso di inglesismi che rafforzano il pezzo nel ritornello. Se vogliamo citare il fantastico assolo di Tony nel mezzo.. Citiamolo.. Da far tremare i ginocchi!

Seppur Let me feel di Shiller sia un buon pezzo, con un testo veramente ispirato, questo semplice giro di parole (Anche i Nirvana hanno fatto della semplicità e immediatezza la loro arma vincente, ricordiamolo..), unito ad una melodia veramente trascinante, non lascia dubbi su chi sia il gruppo migliore. Bee Hive - Shiller: 2 - 0, segna Satomi di testone cotonato su cross di Tony da sinistra, palla al centro.

Andiamo verso il gran finale, dove ci attende, dopo minuti di attesa lancinante, la stupenda "Fire", condita finalmente con un testo degno della musica, già anticipata prima nella versione strumentale.

Qui Mirko si supera, e tira fuori un testo da inserire negli annali della poesia in musica, leggere per credere:

"Baby, sul volto tuo c'è sempre
Baby, un bel sorriso ma per chi.
Baby e spero sempre io
Baby che quel sorriso sia per me.

Baby, negli occhi tuoi c'è sempre
Baby, un po' di luce ma per chi
Baby e spero sempre che ci sia
Baby, un po' di luce anche per me.

È solo amore il mio
Solo amor per te
Ed ora il cuore mio
Batte sol per te.
E sogno solo te baby
Io ti sogno sempre sì baby.

Io amo baby (fire), io amo baby (fire)
Io amo baby (fire) ,io amo baby (fire)".

Mozzafiato vero?

La cadenza e la forza con cui viene ripetuto Baby ad ogni strofa riescono a far capire perfettamente l'apprensione e la tensione di sapere se il sorriso e la luce siano dedicati veramente a chi canta questi meravigliosi versi. Grande.

Chiudono il lavoro la versione strumentale della sigla (che io avrei evitato, poiché sminuisce la grandezza del disco) e l'ode all'amicizia del piccolo Andrea per il suo inseparabile amico Giuliano.

Un album pieno di canzoni che hanno segnato una generazione e hanno ispirato diversi musicisti sulla scia del rock, da ascoltare tutto d'un fiato e inserire sicuramente tra i dieci ascolti preferiti di ogni tempo, accanto a mostri sacri come Led Zeppelin, Deep Purple, Pink Floyd, ecc..

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