Enormemente sopravvalutati. Ecco ciò che sono i Behemoth da diversi anni a questa parte. Si, perchè è dalla pubblicazione dell'eccezionale "Zos Kia Cultus" che la band polacca pare non riuscire a ripetere i fasti del suo glorioso passato ("Satanica" e "Thelema.6"). Eppure, nonostante dischi convenzionali quali "Demigod" e  (soprattutto) "The Apostasy", Nergal e soci sono ancora qui a ricevere gli elogi incondizionati di critica e pubblico: osannati come la più grande death metal band del mondo (e mi fa rabbia sapere che questa gente non saprà neanche chi siano i Decrepit Birth o gli Ulcerate, parlando di nuove leve), paragonati ai Morbid Angel degli anni d'oro e chi più ne ha, piu ne metta, la formazione polacca se ne esce in questi giorni con il nuovo, nonchè attesissimo disco, "Evangelion".

Bisogna ammetterlo, rispetto a quanto mostrato negli ultimi anni questo disco risulta essere decisamente più valido ed ispirato, riuscendo in più occasioni a regalare ottimi spunti (l'epica "Ov Fire And The Void" o la malvagia "Shemhamforash"). Tuttavia l'impressione che traspare è sempre la stessa: i polacchi sembrano essersi adagiati sugli allori, sfornando prodotti formalmente perfetti (cosa che ci terrei a sottolineare) ma privi di quella varietà che caratterizzava le prime uscite della band... Molto semplicemente tutto suona prevedibile e a tratti scontato (che poi questo sia suonato divinamente non lo discuto). Per chi, come il sottoscritto, non si ferma all'estetica accattivante, all'artwork stupendo e alla produzione mastodontica di dischi simili, la musica finirà con il lasciare poco. Insomma, i ragazzini continueranno ad amarli, ignorando cosa sia il death metal, la critica li loderà facendo il gioco della label di turno... Mentre NOI, veri seguaci del metallo della morte, torneremo a casa un po' amareggiati per tanta ignoranza, ma con la certezza che ad aspettarci ci saranno i nostri "Diminishing Between Worlds" ed "Everything Is Fire"... Altro che Behemoth...

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